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Per Erdogan un colpo durissimo

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L’ANALISI

Per Erdogan un colpo durissimo

Erdogan voleva diventare il nuovo raìs del Medio Oriente abbattendo Assad a Damasco, non il leader che avrebbe portato la Turchia in Europa: l‘attentato che ha ucciso ad Ankara l'ambasciatore russo Andrey Karlov segna una svolta drammatica che sbriciola i piani del presidente turco. Non solo la vittoria di Assad ad Aleppo, sostenuto da russi e iraniani, fa tramontare le ambizioni di Erdogan ma questo attentato alla vigilia del vertice di Mosca dei ministri della Difesa e degli Esteri di Russia, Iran, Turchia, dimostra che non ha la situazione sotto controllo. Un duro colpo alla sua immagine ma anche alla sostanza di un potere che Erdogan ambiva esibire come assoluto, anche se ammantato dalle vittorie elettorali.

Non gli è bastato il 15 luglio scorso essere sfuggito a un golpe militare, diventare un autocrate che fa piazza pulita dell'opposizione legale, oltre che dei gulenisti, imbastire purghe di migliaia di poliziotti e militari, accentrare i poteri in mano al presidente, per avere in pugno il Paese: questa è la lezione che impartisce a Erdogan l'attentato di Ankara. Una lezione rafforzata dalla dozzina di attentati che nell'ultimo anno hanno insanguinato la Turchia, da quello di Istanbul a Besiktas all'ultimo di domenica scorsa a Kayseri.

La Turchia è un Paese che oscilla pericolosamente verso una deriva mediorientale dove è stata trascinata dalle spericolate iniziative di Erdogan che voleva abbattere Assad aprendo cinque anni fa “l'autostrada della Jihad” e ora deve mettersi d'accordo con Putin e l'Iran per salvaguardare i suoi vulnerabili confini.

Questa dovrebbe essere una lezione da tenere a mente anche per i leader occidentali se pure loro non fossero stati complici dell'attuale deriva della Turchia. Gli Stati Uniti in primo luogo, che con l'ex segretario di Stato Hillary Clinton hanno dato il via libera a Erdogan per far fuori Assad, la Francia che ha visto in Ankara una pedina per le sue ambizioni di ex potenza coloniale in Siria pagando con gli attentati del terrorismo di ispirazione jihadista.

Non solo Erdogan si è impantanato in Medio Oriente ma adesso per venirne fuori deve fidarsi di Putin: gli errori di questo apprendista autocrate ora li paga tutta la Turchia.

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