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Putin: i banditi si pentiranno

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Putin: i banditi si pentiranno

Si chiamava «La Russia vista con gli occhi dei turchi» la mostra di fotografie che l’ambasciatore Andrej Ghennadevich Karlov era andato a inaugurare: per cadere ucciso ai piedi di un’immagine delle mura del Cremlino con la torre Kutafja, esposta tra le altre alla Galleria d’arte di Ankara. Era al Cremlino Vladimir Putin quando lo hanno informato dell’attacco, un «atto terroristico» come aveva subito chiarito la responsabile per l’informazione del ministero degli Esteri, Maria Zacharova. Il presidente ha interrotto l’incontro con i rappresentanti della comunità imprenditoriale per convocare il ministro degli Esteri Serghej Lavrov e i responsabili dei servizi di sicurezza. E per parlare al telefono con Recep Tayyip Erdogan: l’uccisione di Karlov, ha poi detto Putin, «è stata indubbiamente una provocazione, indirizzata a minare la normalizzazione dei legami tra Mosca ed Ankara e a far fallire i tentativi di raggiungere un’intesa per la pace in Siria. La risposta può essere soltanto una: rafforzare la lotta al terrorismo. I banditi se ne accorgeranno».

Mentre Putin parlava il ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, arrivava a Mosca dove oggi è in programma un vertice sulla Siria tra i ministri di Esteri e Difesa di Russia, Turchia e Iran, incontro confermato. E ora Ankara - che ha schierato le forze speciali attorno all’ambasciata russa - si augura che la vendetta dell’assassinio per la partecipazione di Mosca alla guerra in Siria non riapra la crisi esplosa nel novembre 2015, dopo l’abbattimento di un jet russo da parte delle forze aeree turche. Il ministero degli Esteri di Ankara ha dichiarato di augurarsi che «il vile attacco terroristico» non influenzi l’amicizia ritrovata tra i due Paesi.

In un’intervista alla tv Rossia 24 Aleksandr Lukashevich, rappresentante della Federazione Russa all’Osce (l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), ha raccontato che l’ambasciatore Karlov - 62 anni - si preoccupava sempre per la sicurezza dei cittadini russi, più che per la propria sicurezza personale. Nel febbraio 2016, in un’intervista alla Tass nel pieno della crisi bilaterale, Karlov aveva spiegato che da parte dei comuni cittadini turchi non riscontrava un atteggiamento negativo verso i russi.

Per Konstantin Kosachev, presidente della commissione Affari internazionali del Consiglio della Federazione - la Camera alta russa - solo dopo i chiarimenti sulla dinamica dell’attacco all’ambasciatore Karlov sarà possibile giudicare se quanto accaduto potrà influenzare le relazioni tra Mosca e Ankara, riallacciate l’estate scorsa in seguito a una lettera di scuse di Erdogan a Putin. Due incontri tra i leader hanno poi permesso il rilancio dei progetti economici bilaterali, tra cui la costruzione del gasdotto Turkish Stream.

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