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Deutsche Bank e Credit Suisse pagheranno multa da 12,4 miliardi per titoli…

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PATTEGGIAMENTO

Deutsche Bank e Credit Suisse pagheranno multa da 12,4 miliardi per titoli tossici Usa

Foto Reuters
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NEW YORK - Deutsche Bank e Credit Suisse hanno patteggiato rispettivamente una sanzione da 7,2 miliardi e da 5,2 miliardi di dollari con il governo degli Stati Uniti per rendere conto dei titoli tossici garantiti da mutui protagonisti della grande crisi del 2008. Il Dipartimento della Giustizia aveva originalmente chiesto a Deutsche il pagamento di una multa da 14 miliardi, che avrebbe messo in dubbio la sopravvivenza stessa dalla grande banca europea. Ma era divenuto rapidamente chiaro che il negoziato in corso tra le parti avrebbe probabilmente portato a una significativa riduzione della cifra.

Oltre a un’ammenda da 3,1 miliardi- indica una nota della banca - Deutsche Bank dovrà contribuire nell'arco di cinque anni con 4,1 miliardi di «sostegno ai consumatori» sotto forma di revisione delle condizioni di prestiti già accordati e altre simili iniziative da definirsi. Deutsche Bank è accusata di aver venduto fra il 2006 e il 2008 crediti immobiliari 'tossici' convertiti in titoli finanziari.

Credit Suisse dovrà invece sborsare 5,28 miliardi di dollari nel quadro di un accordo con la giustizia americana per regolare il contenzioso relativo alla vendita di titoli legati ai mutui subprime. «In base ai termini dell'accordo - indica una nota della banca elvetica - il Credit Suisse dovrà pagare una ammenda di 2,48 miliardi di dollari. Inoltre dovra' farsi carico, nel corso dei cinque anni successivi, di risarcire i consumatori per 2,8 miliardi di dollari».

La sanzione ora pattuita - annunciata nella notte da Deutsche come parte di un “accordo di principio” con le autorita' federali - è superiore ma non troppo a quanto pagato per un simile scandalo da Goldman Sachs, 5 miliardi di dollari, che deteneva una quota leggermente inferiore del mercato dei titoli legati a mutui residenziali. Soprattutto, la sanzione e' stata divisa in due parti rendendo piu' agevole per l'istituto affrontarne il costo: 3,1 miliardi dovranno essere versati subito in contanti, mentre i restanti 4,1 miliardi sono rappresentati da versamenti promessi nel tempo ad un fondo destinato agli aiuti ai consumatori e la cui distribuzione sara' gestita dal governo. Gli aiuti previsti comprendono interventi per alleggerire i mutui delle famiglie.

Ma se con Deutsche Bank il Dipartimento della Giustizia americano ha trovato un'intesa, non è stato così con un'altra banca internazionale oggi ancora sotto inchiesta: contro la britannica Barclays, nelle stesse ore, è stata presentata denuncia in tribunale, con l'accusa di truffa nella vendita di titoli tossici per complessivi 30 miliardi di dollari. È raro che i negoziati per risolvere gli scandali falliscano come avvenuto nel caso di Barclays: intese negli ultimi anni sono state raggiunte, oltre ai casi già citati, anche con JP Morgan, Bank of America e Citigroup. Barclays ha risposto che chiedera' alla magistratura di respingere e annullare il caso. Altre tre banche europee sono tuttora sotto indagine e si attendono sviluppi: Credit Suisse, Ubs e Royal Bank of Scotland.

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