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Assange non si consegnerà agli Usa

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Assange non si consegnerà agli Usa

  • –Marco Valsania

new york

Il perdono - o quasi - di Chelsea Manning ha riaperto il giallo sul futuro di Julian Assange e WikiLeaks, che gli Stati Uniti vorrebbero portare alla sbarra. Barack Obama, con uno degli ultimi atti della sua presidenza, ha commutato la condanna all’ex soldato dell’esercito americano che era stato la “gola profonda” dell’organizzazione di Assange, passandole oltre 700.000 documenti militari e diplomatici, classificati e non. Manning - scoperto, arrestato e condannato da una Corte marziale nel 2013 a 35 anni di carcere per violazione delle leggi sullo spionaggio - verrà rilasciato in maggio, con uno sconto di oltre trent’anni nella pena. I suoi avvocati avevano rivelato come il 29enne, che in carcere ha cambiato sesso per affermare la sua identità femminile, di recente avesse tentato almeno due volte il suicidio. «Ha già scontato una pena molto dura», Ha commentato Obama durante l’ultima conferenza stampa.

Assange, da più di quattro anni rifugiato politico nell’ambasciata dell’Ecuador di Londra per sfuggire al rischio di un’estradizione negli Stati Uniti per spionaggio, aveva promesso solo la scorsa settimana che si sarebbe consegnato alle autorità, pronto ad affrontare estradizione e processo americano, proprio in caso di un perdono di Manning. Nelle ultime ore ha inoltre rilasciato dichiarazioni scritte per sostenere che Manning deve essere considerato «un eroe» e invitare alla fine della guerra contro i “whistleblower”, gli informatori, quali lui stesso e WikiLeaks.

Nessun movimento insolito è stato però notato nell’ambasciata dell’Ecuador e non è chiaro se la commutazione della sentenza di Manning convincerà Assange a uscire allo scoperto. Uno dei suoi legali americani ha indicato che potrebbe dimostrarsi insufficiente, dato che l’appello era per una scarcerazione immediata. «Assange saluta la riduzione della condanna, ma è molto meno di quanto chiesto», ha detto Barry Pollack.

Altri suoi rappresentanti hanno invece sottolineato che Assange intenderebbe tener fede alle promesse, ma che prima occorre verificare se esista e quale sia la richiesta di estradizione statunitense. Finora la magistratura americana non ha svelato come intende perseguire il fondatore di Wikileaks, che è anche accusato di stupro da due donne in Svezia. Procuratori svedesi hanno già interrogato Assange a novembre presso l’ambasciata senza prendere ad oggi una decisione definitiva sull’incriminazione formale. Melinda Taylor, del team legale di Assange, ha fatto sapere di aver chiesto ulteriori “chiarimenti” al Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti. E ha aggiunto che le autorità britanniche hanno a loro volta rifiutato di asserire se abbiano ricevuto o meno una simile richiesta di estradizione.

I documenti sottratti da Manning nel 2010 e diffusi da WikiLeaks in partnership con società di mass media comprendevano quasi mezzo milione di rapporti delle forze armate, i cosiddetti “Iraq War Logs” e “Afghan War Diary” sui conflitti in Iraq e Afghanistan. A questi si aggiungevano oltre 250.000 comunicazioni diplomatiche e video di attacchi aerei statunitensi che fecero vittime tra giornalisti e civili. Rifugiato senza perdoni in vista, questa volta in Russia, resta inoltre Edward Snowden, l’ex collaboratore della Nsa che ha svelato al mondo i segreti dei programmi irregolari o illegali di spionaggio di massa dell’intelligence di Washington. Snowden, a sua volta un eroe per i sostenitori (un milione di firme raccolte per chiedere clemenza) ma criminale o spia per i detrattori, ha ringraziato Obama per la decisione su Manning. Mosca ha ieri esteso al 2020 il permesso di soggiorno di Snowden in scadenza quest’anno.

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