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3/5 Singapore: parola alla Corte Ue
Simile a quello con Canada e Vietnam, l’accordo di libero scambio con Singapore è stato concluso addirittura nell’ottobre del 2014, ma non è ancora entrato in vigore. Prima di procedere alla sua ratifica, Bruxelles ha voluto chiedere un parere alla Corte di Giustizia Ue. E a dicembre del 2016 è arrivato un primo importante segnale. Secondo l’avvocato generale della Corte, l’intesa non è di competenza esclusiva della Commissione, pertanto, perché possa entrare in vigore in ogni sua parte, servirà anche la ratifica degli Stati membri. La Commissione, spiega l’avvocato generale, ha «competenza esclusiva» su commercio e concorrenza (e queste parti dell’accordo potrebbero entrare in vigore in via provvisoria con decisione di Consiglio e Parlamento Ue), ma non su trasporti, lavoro, ambiente e politica sociale e appalti pubblici (qui serve la ratifica degli Stati). Se la tesi sarà accolta dai giudici di Lussemburgo, che si pronunceranno nei prossimi mesi, gli stessi principi si applicheranno a tutti gli accordi non ancora in vigore. L’intesa con Singapore è particolarmente importante per la Ue, perché la città Stato è l’hub finanziario e commerciale per il Sud-Est asiatico, grazie anche all’intesa di libero scambio siglata con i 10 Paesi Asean, una regione da 600 milioni di abitanti.
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