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2/5 Vietnam: efficacia provvisoria nel 2018

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    oggi vota l’europarlamento

    Dal Vietnam agli Usa: le trattative Ue sul libero scambio dopo il Ceta

    Con il voto di oggi sull’accordo di libero scambio con il Canada, arriva un segnale importante sulla direzione che prenderà la politica commerciale dell’Unione europea, nell’attuale fase di ritorno del nazionalismo (o sovranismo) e di accentuazione delle tentazioni e delle pratiche protezionistiche. A risentire del voto di oggi, in un modo o nell’altro, saranno in primo luogo gli altri trattati in fase di negoziazione o in attesa di ratifica: Vietnam, Singapore, Giappone e Stati Uniti i più importanti.

    2/5 Vietnam: efficacia provvisoria nel 2018

    I negoziati per l’accordo di libero scambio con il Vietnam si sono conclusi il 2 dicembre 2015. La parte di esclusiva competenza della Ue, la più importante sull’apertura dei mercati, potrebbe entrare in vigore in via provvisoria entro il 2018, con una decisione congiunta di Consiglio (che deve decidere all’unanimità) e Parlamento. La parte di competenza degli Stati membri (in sostanza quella sugli investimenti) entrerà in vigore dopo la ratifica di tutti gli Stati. I tempi si stanno dilatando anche perché la Commissione vuole aspettare il parere della Corte di Giustizia Ue sull’accordo con Singapore, molto simile. I negoziati sono stati lanciati a giugno del 2012. L’intesa punta ad aprire alle imprese europee un mercato da 90 milioni di persone. Per farlo eliminerà il 99% dei dazi esistenti su base reciproca. L’accordo consegnerà all’economia vietnamita 7-8 punti percentuali di Pil in più entro il 2025. Le esportazioni vietnamite nella Ue cresceranno del 50% entro il 2020 e del 93% entro il 2025. Le importazioni di beni Ue in Vietnam dovrebbero invece aumentare del 51% entro il 2025.

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