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Effetto Brexit, l’Università di Oxford studia lo sbarco a Parigi

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per conservare fondi Ue

Effetto Brexit, l’Università di Oxford studia lo sbarco a Parigi

LONDRA - Siamo alle chiacchiere preliminari, ma la Brexit potrebbe innescare un fenomeno virtuoso con lo sbarco delle più prestigiose università britanniche in Europa continentale. Ci sta provando Parigi con gli occhi ben puntati sull’eccellenza: Oxbridge.

Oxford dopo 7 secoli di storia potrebbe aprire un campus oltre la Manica secondo la ricostruzione del Daily Telegraph che legge l'incontro fra “french officials” e i vertici dell'augusta accademia anche nel quadro dello smembramento del Regno ad opera di ex partner decisi a prendersi i pezzi migliori di Londra e circondario. In altre parole un’offensiva sulle università dopo quella minacciata da Parigi sulla City con offerte che si annunciano generose per bankers in libera uscita. Colloqui analoghi sarebbero in corso con l’università di Warwick, istituto di primo livello anche se non ammantato dell'aura che avvolge Oxford e Cambridge.

L’offerta francese - secondo la ricostruzione trapelata a Londra e attribuita a Jean Michel Blanquer ex direttore del ministero dell’educazione francese - prevede l’apertura di strutture miste con corsi di laurea co-sponsorizzati e nel caso di Oxford a Parigi con un campus che offrirebbe diplomi analoghi a quelli britannici. Un’idea che a Oxford piace anche se - è stato precisato - «non è stata presa alcuna decisione».
Strutture universitarie che - ed è la chiave per capire perché l’operazione affascina gli atenei britannici- essendo a tutti gli effetti in territorio e nel contesto francese potrebbero godere del finanziamenti Ue. La Brexit terrorizza le accademie di Regno che temono - giustamente - la fine dei finanziamenti per la ricerca provenienti da Bruxelles, oltre al crollo delle iscrizioni dal continente.

Gli studenti Ue oggi pagano rette analoghe a quelle dei cittadini britannici, meno della metà rispetto alle decine di migliaia di sterline che sono chiamati a versare gli studenti extra-Ue. Se la Brexit dovesse cadere come una saracinesca per le accademie britanniche si creerebbe la cosiddetta sindrome del Manchester United, come è stata rappresentata in un dibattito parlamentare. «Immaginate se Man Utd non potesse più mettere sotto contratto calciatori europei, non potesse più partecipare alle competizioni europee, non avesse più tifosi in Europa ?». È l’iperbole che inquieta le università britanniche nell’era di Brexit e la Francia si mobilita a offrire una risposta con benefici per tutti, a cominciare da Parigi.

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