Mondo

I chip Toshiba verso una vendita pilotata

  • Abbonati
  • Accedi
America e Asia24

I chip Toshiba verso una vendita pilotata


Si profila un semi-salvataggio pubblico per la divisione chip che Toshiba e' costretta a mettere in vendita per evitare un collasso finanziario provocato dalle perdite presso la controllata americana nel nucleare Westinghouse. O meglio: il governo giapponese, attraverso istituzioni parapubbliche, potrebbe pilotare - con un investimento di minoranza di blocco nel gioiello della corona del gruppo - una soluzione gradita al “sistema-Giappone” che eviti il passaggio a gruppi stranieri non graditi.
Il titolo di Toshiba e' rimbalzato oggi fin di oltre l'8% alla Borsa di Tokyo (dove da inizio anno ha perso più' del 30%) dopo le indiscrezioni secondo cui la Development Bank of Japan potrebbe investire nella divisioni semiconduttori, magari insieme alla Innovation Network Corp. of Japan, il fondo parapubblico specializzato in tecnologie che in passato ha gia' promosso “soluzioni nazionali” per vari societa' tecnologiche in difficolta (da Renesas fino all'accorpamento nella controllata Japan Display delle attività negli schermi di Sony, Hitachi e della stessa Toshiba).
Lo stesso presidente dell'associazione degli industriali Keidanren, Sadayuki Sakakibara, nei giorni scorsi ha avvertito che la Corporate Japan non può restare indifferente al destino di tecnologie strategiche e che sarebbe opportuno trovare una soluzione pilotata per il secondo produttore mondiale di NAND flash memory chip (dopo Samsung). Il portavoce del governo Yoshihide Suga, comunque, ha oggi debolmente smentito che sarà' utilizzato denaro pubblico per i problemi di Toshiba.
Il gruppo attende offerte finali entro il 29 marzo. Secondo indiscrezioni, sarebbero una decina le societa' interessate, mentre alcuni gruppi finanziari potrebbero aggiungersi all'ultimo momento nel partecipare all'asta per la divisione che conta per un quarto del giro d'affari di Toshiba. Tra le aziende industriali, in lizza ci sarebbero gruppi americani, sudcoreani, cinesi e taiwanesi. Ad esempio la Foxconn di Terry Gou, che ha gia' conquistato Sharp, e' orientata sicuramente ad avanzare la sua offerta per un business valutato in totale in almeno 1.500 miliardi di yen .
Toshiba, guidata dal numero uno Satoshi Tsunakawa (nella foto) , ha dovuto posporre più volte la comunicazione degli ultimi risultati finanziari a causa dei problemi anche contabili alla Westinghouse, che potrebbero generare un buco di oltre mille miliardi di yen. Il gruppo giapponese ha gia' deciso di disfarsi della Westinghouse e non e' escluso che possa anzitutto attivare le procedure fallimentari del Chapter 11 per la controllata statunitense.
Una eventuale offerta di istituzioni pubbliche giapponesi, sempre secondo le indiscrezioni, potrebbe coprire oltre un terzo del capitale (per poter disporre di diritti di veto su decisioni strategiche) e magari essere realizzata in tandem con uno o più gruppi finanziari americani. Bain Capital, Silver Lake e KKR appaiono interessati alla partita.
A Washington, intanto, il ministro dell'economia giapponese Hiroshima Seko ha dichiarato che - nei colloqui con il segretario al Commercio Wilbur Ross e con il segretario all'Energia Rick Perry - e' stato concordato che la stabilita' finanziaria di Toshiba sia “estremamente importante”.

© Riproduzione riservata