I ministri finanziari e i banchieri centrali riuniti oggi a Baden Baden (Germania) per il G20 non hanno raggiunto alcun nuovo accordo a favore del libero scambio, rompendo con una tradizione decennale di rifiuto del protezionismo e di approvazione del commercio aperto. Infatti, dal testo delle conclusioni del G20 sarebbe sparita la tradizionale frase con cui i partner ribadiscono la loro opposizione al protezionismo, e al suo posto ci sarebbe soltanto una formula di compromesso al ribasso che sottolinea l'importanza del commercio per le economie.
«Lavoriamo per rafforzare il contributo del commercio alle nostre economie”: si limita infatti a questa frase il comunicato del G20 sul commercio globale, glissando sui temi che hanno diviso la delegazione Usa da gran parte dei partner e non facendo più menzione, come invece accadeva da anni, alla rinuncia al protezionismo. Nel comunicato finale si legge anche che i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali del G20 s'impegnano a rafforzare l'architettura finanziaria internazionale.
Il comunicato finale del G20 non contiene inoltre riferimenti al cambiamento climatico né agli impegni presi con l'accordo di Parigi. Secondo varie fonti, a esercitare pressione in tal senso sarebbero stati gli Usa e l'Arabia Saudita.
Mnuchin: crediamo in un commercio libero ma equilibrato
Steven Mnuchin ha detto che gli Usa credono in un commercio libero ma equilibrato. il segretario del Tesoro statunitense ha aggiunto che l'amministrazione Usa è fiduciosa di poter lavorare costruttivamente con i partner del G20.
Lagarde: economia globale vicina a una svolta
«Ci siamo riuniti in un momento in cui la crescita sta guadagnando velocità e ci sono segni che l'economia globale abbia raggiunto un punto di svolta, anche se restano incertezze», ha detto in una nota a conclusione dei lavori il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. «Ho ribadito la disponibilità el Fmi a contribuire alla comprensione e alla cooperazione globale», prosegue Lagarde, sorvolando sul fatto che per la prima volta da anni i membri del G20 non si siano impegnati contro il protezionismo.
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