1950, 9 maggio. Il ministro degli Esteri francese Robert Schuman propone la creazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (Ceca). La dichiarazione Schuman (a cui aveva dato un importante contributo Jean Monnet) è il primo discorso ufficiale dove compare il concetto di Europa come unione economica e, in prospettiva, anche politica tra gli Stati del nostro Continente. Dopo due guerre mondiali, il documento rappresenta anche un efficace mezzo per superare la storica rivalità tra Francia e Germania.
Al vertice di Milano del 1985 la data del 9 maggio verrà proclamata "Giornata dell’Europa".
1951, 18 aprile. Belgio, Germania Ovest, Francia, Italia, Lussemburgo e Olanda (i Sei della "piccola Europa") firmano a Parigi il Trattato che istituisce la Ceca.
1952, 10 agosto. L’Alta Autorità della Ceca inizia i suoi lavori sotto la presidenza di Jean Monnet.
1954, 30 agosto. Il Trattato sulla Comunità europea di difesa (Ced) è respinto dall’Assemblea nazionale francese.
1955, 1-2 giugno. Dopo l’insuccesso della Ced, i ministri degli Esteri dei Sei, riuniti a Messina, decidono di proseguire sulla via dell’integrazione economica e viene istituito un comitato intergovernativo presieduto da Paul-Henri Spaak.
1957, 25 marzo. Firma a Roma, in Campidoglio, dei Trattati che istituiscono la Comunità economica europea (Cee) e la Comunità europea dell’energia atomica (Euratom). I sei Paesi sono gli stessi della Ceca: Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Lussemburgo, Olanda.
1963, 22 gennaio. Francia e Germania federale firmano un Trattato di amicizia e cooperazione (Trattato dell’Eliseo).
1963, 29 gennaio. Su richiesta della Francia vengono sospesi i negoziati per l’adesione della Gran Bretagna alla Cee.
1965, 8 aprile. Viene decisa la fusione degli organi esecutivi delle tre Comunità europee (Ceca, Cee ed Euratom). Sede permanente della Commissione è Bruxelles.
1968, 1° luglio. Si completa l’unione doganale e si stabilisce una tariffa esterna comune verso i paesi terzi.
1973, 1° gennaio. Danimarca, Gran Bretagna e Irlanda entrano nella Comunità europea.
1974, 9-10 dicembre. Al vertice di Parigi i capi di Stato e di governo decidono di riunirsi regolarmente tre volte l’anno come Consiglio europeo.
1979, 7-10 giugno. Prime elezioni del Parlamento europeo a suffragio universale diretto.
1981, 1° gennaio. Adesione della Grecia.
1984, 14 febbraio. Il Parlamento vota a larga maggioranza il progetto di trattato sull’Unione europea redatto dalla commissione affari istituzionali presieduta da Altiero Spinelli (che non verrà però approvato dagli Stati membri).
1985, 12 giugno. Dopo il ritorno alla democrazia, Spagna e Portogallo firmano gli strumenti di adesione alla Comunità europea (che salirà dal 1° gennaio 1986 a dodici membri).
1985, 28-29 giugno. Il Consiglio europeo di Milano decide la convocazione di una conferenza intergovernativa (Cig) per la modifica dei Trattati.
1987, 15 giugno. Il Consiglio dei ministri dell’Istruzione della Cee adotta il programma comunitario per la mobilità degli studenti universitari «European Community Scheme for the Mobility of the University Students» (acronimo Erasmus, come il grande umanista olandese del XVI secolo). Nel primo anno partecipano 3.244 studenti (220 italiani), ma in trent’anni la “generazione Erasmus” raggiungerà quasi 4 milioni di universitari che studiano all’estero (periodo medio di permanenza, sei mesi). Un significativo successo.
1987, 1° luglio. Entra in vigore l’Atto unico europeo, che modifica i Trattati di Roma, ampliando i poteri della Comunità e perfezionando le procedure decisionali.
1990, 3 ottobre. Riunificazione della Germania, che fa seguito alla caduta del Muro di Berlino del 9 novembre 1989. I cinque nuovi Länder tedeschi dell’Est entrano a far parte della Comunità europea.
1992, 7 febbraio. Firma del Trattato di Maastricht: nasce l’Unione europea (Ue) e si decide la creazione della moneta unica (Uem). Fra i parametri di convergenza c’è l’obbligo di contenere entro il 3% il rapporto deficit/Pil ed entro il 60% quello del debito, come anche la partecipazione al Sistema monetario europeo nei due anni precedenti l’adesione all’euro.
1993, 1° gennaio. Completamento del mercato interno che prevede la libera circolazione di persone, merci, capitali e servizi nel territorio della Ue (le “quattro libertà”).
1995, 1° gennaio. Con l’adesione di Austria, Finlandia e Svezia diventano 15 i paesi Ue. La Norvegia, invece, nel novembre 1994 per referendum aveva detto “no” all’adesione.
1995, 26 marzo. Entra in vigore l'accordo di Schengen (firmato nel 1985) per abolire i controlli di frontiera. Schengen è una cittadina lussemburghese sulle rive della Mosella, all'incrocio simbolico dei confini tra Francia, Germania e Benelux (primi Paesi firmatari). L'Italia aveva aderito alla convenzione nel 1990. Attualmente l'area di Schengen comprende 26 Paesi, compresi Norvegia, Islanda, Liechtenstein e Svizzera, che non fanno parte della Ue.
1997, 2 ottobre. Firma del Trattato di Amsterdam che semplifica il processo decisionale dell’Unione e ne amplia il campo di applicazione. Anche l’accordo di Schengen viene integrato nel contesto comunitario. Con il Trattato di Amsterdam viene infine previsto lo strumento delle cooperazioni rafforzate, con il quale alcuni Stati membri possono, previa autorizzazione del Consiglio e nel quadro delle competenze dell’Unione, avviare tra loro forme di integrazione più profonda in un determinato settore.
1998, 1° giugno. Nasce la Banca centrale europea (Bce) con sede a Francoforte.
1999, 1° gennaio. L’euro diventa la valuta ufficiale dei paesi aderenti all’Unione economica e monetaria e viene introdotto sui mercati finanziari per le operazioni non in denaro contante.
1999, 15 settembre. Si insedia la nuova Commissione guidata dall’ex presidente del Consiglio italiano Romano Prodi, con mandato pieno fino al 22 gennaio 2005. Fra i pochi superstiti della dimissionaria Commissione presieduta dal lussemburghese Jacques Santer, c’è l’italiano Mario Monti, che ottiene l’importante portafoglio della Concorrenza.
2001, 26 febbraio. Firma a Nizza dell’omonimo Trattato (già approvato dal Consiglio europeo sempre a Nizza, all’alba dell’11 dicembre 2000, dopo una “no stop” diplomatica di quattro giorni) che modifica quello di Amsterdam in vista dell’allargamento dell’Unione ai Paesi dell’Europa orientale.
Le novità riguardano le dimensioni e la composizione della Commissione, la ponderazione dei voti in Consiglio, l’estensione del voto a maggioranza qualificata e le cooperazioni rafforzate tra i Paesi dell’Unione europea.
2002, 1° gennaio. Inizia la circolazione di banconote e monete in euro in 12 paesi (Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Olanda, Portogallo, Spagna).
2004, 1° maggio. Dieci paesi dell’Est e del Sud Europa entrano nell’Unione: Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Slovenia, Ungheria.
2004, 29 ottobre. Firma a Roma, in Campidoglio, del Trattato che istituisce la Costituzione europea, elaborata da una Convenzione “ad hoc” presieduta dall’ex capo di Stato francese Valéry Giscard d’Estaing.
2005, 29 maggio e 1° giugno. Francia e Olanda respingono per referendum il Trattato costituzionale.
2007, 1° gennaio. Bulgaria e Romania entrano nella Ue che diventa a 27 membri, la Slovenia adotta l’euro.
2007, 24-25 marzo. La Germania, che detiene la presidenza semestrale dell’Unione, celebra con un Consiglio europeo straordinario i 50 anni dell’Europa nella capitale tedesca. Viene firmata la Dichiarazione di Berlino, che conferma l’obiettivo di redigere un nuovo trattato europeo (ma non è più citata la parola “Costituzione”).
2007, 13 dicembre. Con il Portogallo che svolge la presidenza di turno della Ue, si firma il Trattato di Lisbona (in vigore dal 1° dicembre 2009) nell’austera cornice del Monastero dos Jerónimos. Nascono due nuove figure istituzionali: il presidente del Consiglio dell’Unione, votato con maggioranza qualificata dagli Stati membri, con mandato di due anni e mezzo rinnovabile una volta, e l’Alto rappresentante dell’Unione per la politica estera e la sicurezza.
2011, 1° novembre. Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi diventa presidente della Bce con mandato di otto anni.
2011, 9 dicembre. A causa della crisi finanziaria, che imperversa in tutto il mondo dal 2007-2008, i 17 membri dell’Eurozona e altri paesi Ue firmano un nuovo “Patto di bilancio” (conosciuto anche con il termine inglese di “Fiscal Compact”) per attuare un più stretto coordinamento delle loro politiche economiche. Il Patto di bilancio europeo, approvato con un trattato internazionale, entrerà in vigore il 1° gennaio 2013 (non aderiscono Gran Bretagna e Repubblica Ceca).
2012, 28-29 giugno. Il Consiglio europeo di Bruxelles annuncia una serie di misure per affrontare la vulnerabilità del sistema bancario nell’Eurozona e prevenire i rischi per la moneta unica. Viene varata l’Unione bancaria (in inglese, «Banking Union»),quale necessario completamento dell’Unione economica e monetaria (Uem) e del mercato interno, con l’obiettivo di armonizzare le competenze delle banche in materia di vigilanza, risoluzione e finanziamento. In particolare tali norme assicurano che le banche assumano rischi calcolati, facendo fronte alle eventuali perdite e al rischio di chiusura, minimizzando il costo per i contribuenti («bail in»).
2013, 1° luglio. La Croazia diventa il 28° paese membro dell’Unione europea.
2014, 1° gennaio. La Lettonia entra nell’Uem portando a 18 il numero dei paesi che adottano l’euro. Alla Slovenia – citata sopra ed entrata nel 2007 – avevano fatto seguito Cipro e Malta (1° gennaio 2008), Slovacchia (1° gennaio 2009) ed Estonia (1° gennaio 2011).
2014, 22-25 maggio. Elezioni per l’ottava legislatura dei 751 membri del Parlamento europeo. Per la prima volta gli elettori hanno la possibilità di proporre – seppure in forma indiretta – anche il presidente della Commissione, cioè il capo dell’Esecutivo europeo.L’affluenza alle urne risulta di poco inferiore al 43% (in progressivo calo dalle prime elezioni europee a suffragio universale diretto nel 1979, quando era stata del 62 per cento).
2014, 26-27 giugno. Dopo le elezioni di maggio, i capi di Stato e di governo - riuniti in sede di Consiglio europeo - designano il lussemburghese Jean-Claude Juncker alla carica di presidente della Commissione (dal 1° novembre 2014 per cinque anni). L’italiana Federica Mogherini viene nominata responsabile per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell’Unione.
2014, 1° luglio. L'Italia assume la Presidenza semestrale dell'Unione: è la settima volta da quando venne istituito il Consiglio europeo al vertice di Parigi del dicembre 1974, con le periodiche riunioni dei capi di Stato e di governo.
2014, 30 agosto. Nel corso di una riunione speciale del Consiglio europeo, Donald Tusk, primo ministro polacco, viene nominato presidente del Consiglio dell’Unione (dal 1° dicembre con mandato di due anni e mezzo).
2015, 1° gennaio.Con l’adesione della Lituania gli Stati membri che adottano l’euro diventano diciannove.
2015, 5 luglio. In Grecia si svolge un referendum popolare sulle condizioni del programma di sostegno finanziario proposto congiuntamente dalla Commissione europea, dal Fondo monetario internazionale e dalla Banca centrale europea. Il 61% vota contro la proposta e il 39% a favore.
2015, 13 luglio. In un vertice a Bruxelles, dopo una maratona negoziale di ben diciassette ore, i leader della zona euro e il governo di Atene concordano un nuovo programma di aiuti, soggetto a condizioni rigorose e accompagnato da misure finanziarie di sostegno per la crescita e l’occupazione, per scongiurare l’uscita della Grecia dall’euro.
2016, 23 giugno. I cittadini della Gran Bretagna, nel referendum popolare indetto dal Primo ministro conservatore David Cameron, esprimono la loro volontà di uscire dall’Unione europea: l’affluenza alle urne è di poco superiore al 72% degli aventi diritto e per la “Brexit” votano il 52% degli elettori.
2016, 13 luglio. Dopo le dimissioni di Cameron in seguito al risultato del referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nella Ue, Theresa May - scelta due giorni prima quale leader del Partito conservatore - diventa Premier (seconda donna a ricoprire questa carica dopo Margaret Thatcher nel 1979). Benché il referendum tecnicamente sia stato consultivo, la May dichiara che «Brexit means Brexit» e quindi che intende avviare i negoziati per l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue, in base all’articolo 50 del Trattato di Lisbona.
2017, 1° febbraio. L’Unione europea vara le nuove norme per i servizi di roaming. Dal 15 giugno le tariffe per telefonare e navigare su internet all’estero saranno più basse del 90% rispetto a quelle attuali. L’accordo raggiunto a Bruxelles deve essere confermato dagli Stati membri e dal Parlamento europeo.
2017, 9 marzo. L'ex primo ministro polacco Donald Tusk viene confermato quale presidente del Consiglio dell'Unione per un secondo mandato. Unico voto contrario (ventisette a uno) è proprio quello della premier polacca Beata Szydlo, che per ragioni di politica interna ha tentato fino all'ultimo di evitarne la rielezione.
2017, 13 marzo. La Camera dei Comuni vota definitivamente il «Brexit Bill» dopo un travaglio di alcune settimane per superare le obiezioni sollevate dai Lords. Il governo di Londra può così avviare la procedura formale per il distacco della Gran Bretagna dalla Ue entro due anni. Ma nello stesso giorno la Premier scozzese Nicola Sturgeon dichiara che ufficializzerà la richiesta di un nuovo referendum sull’indipendenza della Scozia dal Regno Unito (dopo quello del 2014, quando i “no” prevalsero con il 55% dei voti).
2017, 25 marzo. A Roma solenne celebrazione per i 60 anni della firma dei Trattati istitutivi di Cee ed Euratom con un vertice straordinario dei 27 Stati membri. Non partecipa la Gran Bretagna, che avvierà il 29 marzo l'iter ufficiale per l'uscita dall'Unione europea.
© Riproduzione riservata