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L’Fbi indaga sulla «Russia connection» di Trump

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COMEY IN AUDIZIONE AL CONGRESSO

L’Fbi indaga sulla «Russia connection» di Trump

James Comey, direttore dell’Fbi (Reuters)
James Comey, direttore dell’Fbi (Reuters)

NEW YORK - Non c'è stata alcuna intercettazione di Donald Trump e della Trump Tower ordinata dall'ex presidente Barack Obama. E l'Fbi ha invece confermato che sta indagando sulla possibilità che esistano legami tra la campagna di Donald Trump e la Russia di Vladimir Putin, la quale ha interferito nelle recenti elezioni statunitensi. Il clima disteso tra repubblicani e democratici al Congresso che ha inaugurato le prime cruciali audizioni pubbliche sia sulle polemiche di intelligence che sulla “pista russa” nelle elezioni è durato poco.

I repubblicani hanno offerto ancora qualche copertura politica alla Casa Bianca sulle accuse che Trump sia stato spiato: è «possibile» che lui o suoi collaboratori siano stati stati sottoposti a qualche altra forma di sorveglianza nel corso delle passate elezioni. I democratici, invece, sospettano ben altro: che qualcuno durante la campagna elettorale abbia avuto rapporti illegali con la Russia per sabotare il loro candidato Hillary Clinton. Parlano esplicitamente del «potenziale coinvolgimento di cittadini statunitensi».

La presa di posizione repubblicana è stata oggi del chairman della Commissione Intelligence della Camera, David Nunes, all'apertura oggi delle audizioni sulla pista russa nelle interferenze elettorali e sugli scandali dell'intelligence. Nunes ha anche chiesto di fare luce sulla talpa che ha fornito informazioni classificate sui colloqui irregolari tra l'ex consigliere per la sicurezza nazionale Mike Flynn e l'ambasciatore di Mosca a Washington e che hanno portato alla sua cacciata. Per i democratici ha preso la parola il deputato senior Adam Schiff.

Alle audizioni partecipano il direttore dell'Fbi James Comey e il responsabile della Nsa Mike Rogers. E proprio Comey ha ufficialmente confermato per la prima volta l'esistenza di un'inchiesta su possibili rapporti tra la campagna di Trump e i russi. Una conferma rara per l'Fbi di inchieste in corso, ma che Comey ha definito «nell'interesse pubblico». Rogers da parte sua ha confermato la conclusione che il Cremlino ha interferito nelle elezioni americane.

Trump ha accusato Obama di aver fatto spiare illegalmente la Trump Tower, persino usato i servizi segreti britannici che hanno smentito seccamente, senza fornire alcuna prova ma citando semplicemente fonti di stampa dell'estrema destra quali Breitbart News. Poi davanti alle crescenti critiche tra gli stessi repubblicani ha corretto il tiro indicando di aver usato il termine intercettazione in modo generico per riferirsi a attività di sorveglianza ovunque.

La testimonianza di Comey e Rogers era particolarmente attesa dopo che Trump questa mattina aveva dato sfogo ai suoi tweet per denunciare come «notizie false, fake news», qualunque sospetto che la sua campagna elettorale avesse complottato con la Russia di Vladimir Putin per battere Clinton.

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