
I negoziati per limare il testo della dichiarazione che sarà siglata il 25 marzo al Campidoglio per i 60 anni dei Trattati di Roma si sono conclusi positivamente: è stato raggiunto un compromesso per riavvicinare i Paesi dell’Est Europa del gruppo di Visegrad, scettici sulla formula della Ue “a più velocità”. A quanto si apprende, il testo potrà ora essere firmato da tutti i 27 Paesi dell’Ue. La parte sulla “multi-speed” è stata limata con una formulazione di compromesso che ha rassicurato Polonia e Paesi dell’Est.
Trattati Roma, chiusa dichiarazione: firmeranno 27
È stato inserito un riferimento ai trattati in vigore, nei quali già esiste la possibilità del ricorso a cooperazioni rafforzate, con carattere aperto e non escludente. A bloccare il via libera definitivo al testo è invece ancora una riserva della Grecia che ha chiesto rassicurazioni sulla seconda revisione del suo debito pubblico, questione estranea ai temi della dichiarazione e che comunque si conta di riuscire a superare. Non sembra insomma in dubbio il voto finale di Atene.
Il testo finale: traguardi e sfide
Il testo finale sarà di circa una pagina e mezzo, con una prima parte dedicata ai traguardi raggiunti dall’Ue in questi 60 anni, una seconda dedicata alle sfide esterne dell'Unione, tra cui quella posta dall’amministrazione Trump, e una infine con le priorità da perseguire nei prossimi 10 anni, come già annunciato la scorsa settimana dal premier Gentiloni alla plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Trattati Roma, Renzi: potere da burocrazia a democrazia
«La cerimonia di Roma cade in un momento particolarmente importante e sarà l’occasione per insistere sulle nostre battaglie. Da quelle sulla ricerca, l’innovazione, la conoscenza a quelle sulla flessibilità e gli investimenti. Dall’immigrazione fino alla democrazia. Sì, la democrazia. Io penso che una delle sfide più grandi che abbiamo sia quella di trasferire sempre di più il potere europeo dalla burocrazia alla democrazia» ha scritto oggi l’ex premier e candidato alla segreteria Pd Matteo Renzi sull'e-news in vista dell'anniversario dei Trattati di Roma.
Le misure di sicurezza
Eccezionali le misure di sicurezza previste a partire da domani nella capitale dove è previsto l'arrivo di 40 capi di stato e di Governo. Non si esclude neppure (ove le informazioni su possibili infiltrazioni nei cortei previsti di black block dall’estero dovessero essere confermate) che possano essere sospese le libertà di circolazione alle frontiere previste da Schengen. Nelle celebrazioni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricoprirà un ruolo di primo piano. Dopo avere incontrato venerdì i presidenti dei Parlamenti Ue, mercoledì 22 Mattarella parlerà alle Camere riunite sul tema del rafforzamento delle radici democratiche dell'Europa. Mattarella ospiterà poi sabato prossimo al Quirinale i 28 capi di Stato e di Governo dopo la riunione del vertice in Campidoglio. Tra gli appuntamenti della vigilia venerdì il summit straordinario “tripartito” con le parti sociali europee e sull'agenda digitale. E sempre venerdì i leader europei saranno ricevuti in udienza da Papa Francesco.
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