New York - Donald Trump ha fatto scattare nella notte a sorpresa la rappreseglia militare contro il regime siriano responsabile dell'uso di armi chimiche contro la popolazione civile. Tra 50 e 60 missili tomahawk sono stati lanciati da due vascelli americani nel Mediterraneo orientale, una coppia di cacciatorpedinieri, alla volta delle forze del regime di Assad. L'obiettivo esatto ha valore stretegico e simbolico: la base aerea di Shayrat nelle zone occidentali della Siria, dalla quale l'intelligence statunitense ha concluso che sarebbe partito l'attacco chimico con il Sarin orchestrato da Assad. Più in dettaglio lo scopo è stato distruggere piste di decollo e atterraggio, velivoli e depositi di carburante. L'ora dell'intervento: tra le otto e le nove di sera americane, quando Trump aveva appena finito la cena con il leader cinese Xi Jinping.
Il Presidente si è rivolto alla nazione con una breve dichiarazione video: «Martedì Assad ha lanciato un attacco letale contro donne, uomini e bambini. È stata un'aggressione barbara. Ho ordinato un'azione mirata contro la base militare dalla quale era partita. Non ci sono dubbi sulla responsabilità del regime siriano nell'uso di armi vietate. E' nell'interesse nazionale degli Stati Uniti prevenire e impedire la diffusione di armi chimiche». Trump ha anche citato l'interesse di Washington nel fermare massacri che aggravano la crisi dei rifugiati e destabilizzano la regione e gli alleati dell'America.
La Casa Bianca ha indicato che Trump aveva informato e ottenuto il sostegno di numerosi paesi, in Europa e in Medio Oriente, dell'azione prima che avvenisse. Ha contattato anche la Russia, che nella base colpita aveva personale militare che sta aiutando il regime. L'attesa ora sarà però per la reazione ufficiale, più che di Damasco, dei più stretti alleati internazionali di Assad, cioè proprio la Russia di Vladimir Putin e l'Iran.
Trump aveva già dato l'ordine nelle ore precedenti l'incontro a Mar-a-Lago con Xi ed è stato aggiornato sull'esito dell'azione subito dal Segratario alla Difesa James Mattis.
Nel corso della giornata il Presidente aveva fatto sapere di aver incaricato il Pentagono di studiare le opzioni militari in Siria e dichiarato che «ad Assad deve accadere qualcosa». Il Segretario di Stato Rex Tillerson aveva aggiunto che all'esame era una «seria risposta», ribaltando la precedente posizione dell'amministrazione che lasciava invece indisturbato al potere Assad per concentrarsi nella lotta a Isis e al terrorismo islamico. L'interrogativo riguarda adesso se la rappresaglia di Trump sarà un gesto isolato o aprirà la strada a nuove iniziative militari e politiche per fare i conti con Assad e la crisi siriana.
Almeno 5 vittime nell'attacco Usa
Sono cinque i morti nell'attacco americano alla base militare siriana di Shayrat, tra cui tre soldati e due civili. Lo ha detto Talal Barazi, il governatore della provincia di Homs, aggiungendo che altre 7 persone sono rimaste ferite. In precedenza, Barazi aveva riferito che un incendio è divampato nella base aerea per oltre un'ora dopo il lancio dei missili americani. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani in Siria, le vittime sarebbero quattro; l’Ong aggiunge che nei raid sono stati danneggiati una decina di hangar, un deposito di carburante e una base di difesa aerea.
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