TOKYO – Apple scende in campo nell'asta per la divisione chip di Toshiba, che ha un valore stimato a oltre 20 miliardi di dollari. Lo ha anticipato la rete televisiva NHJ, secondo la quale il colosso californiano – finora riluttante a investire nei suoi fornitori – sta considerando concretamente l'idea di associarsi al suo grande fornitore taiwanese Foxconn (che realizza in Cina i suoi smartphone) per conquistare il secondo produttore mondiale di chip di memoria.
Apple potrebbe investire parecchi miliardi di dollari per una quota di almeno il 20% nella società risultante da un recente spin-off di Toshiba, costretta a cedere il suo gioiello della corona per far fronte alle ingenti perdite generate dalla controllata americana nel nucleare Westinghouse (per la quale ha attivato le procedure fallimentari). Il progetto prevederebbe che Toshiba resti con una quota di minoranza e che Foxconn non abbia più del 30%, in modo da attutire le preoccupazioni del governo giapponese, che vede con sfavore il passaggio all'estero – e in mani taiwanesi ma legate alla Cina – di una società ad altissima tecnologia. Nella partita potrebbe entrare anche Softbank.
Sono una decina le cordate che hanno avanzato offerte preliminari, che Toshiba ha ristretto a quattro principali candidature. La situazione è complicata non soltanto dalle velleità governative di intervento, ma anche da una presa di posizione di Western Digital, che rivendica diritti esclusivi di trattativa valendosi di un precedente accordo di joint venture.
Le azioni di Toshiba hanno perso il 5% oggi dopo che un report di Bloomberg ha ipotizzato una sospensione delle procedure di vendita proprio per via delle rimostranze di Western Digital.
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