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Francia: scontri al comizio Le Pen, aggredito deputato

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domenica prossima le presidenziali

Francia: scontri al comizio Le Pen, aggredito deputato

Foto Afp
Foto Afp

Ultima settimana di campagna elettorale per il primo turno delle presidenziali in Francia. Duello di comizi a Parigi tra i candidati favoriti per il ballottaggio: Emmanuel Macron e Marine Le Pen, che puntano a rintuzzare le ambizioni di rimonta di Francois Fillon e Luc Melenchon. “Sarò il presidente del risveglio europeo della Francia”, ha detto Macron a 20mila sostenitori a Bercy. Mentre c'è stata alta tensione al comizio della leader della destra, fuori e dentro il teatro Zenith, nord della Capitale, per il blitz di attivisti anti-Front National. Fuori e dentro il teatro Zenith, nel nord di Parigi, blitz e incidenti hanno segnato la serata elettorale. Scendendo dall'auto, il fedelissimo di Le Pen, Gilbert Collard, deputato del Gard, è stato accolto da insulti, lancio di oggetti e anche qualche molotov. “Militanti di estrema sinistra”, tuona lo stato maggiore frontista, mentre incidenti e scontri, anche violenti, con agenti in tenuta antisommossa
continuano nel vicino parco della Villette.

REUTERS/Philippe Wojazer

Le Pen: «Domenica la Francia rinasce o affonda»
“È giunta l'ora della scelta - questa l’arringa di Marine Le Pen dal palco -, una scelta storica, una scelta di civiltà. Questa elezione è un referendum: pro o contro la globalizzazione selvaggia, pro o contro la Francia. Domenica la Francia rinasce o affonda”: dice Le Pen ai 5mila militanti accorsi. “Qui siamo in Francia: nessuno può imporci leggi, usi, costumi, che non sono i nostri. Qui le donne si rispettano, non si insultano per strada, non si nascondono dietro a un velo perché ritenute impure”.

Le Pen rivendica il diritto di ogni connazionale a “bere vino se ne ha voglia”, ma nel corso del suo comizio si registrano diverse interruzioni e fuori programma: improvvisamente una militante si lancia sul palco sorprendendo la candidata e costringendola a tacere. La donna viene subito portata via dal servizio d'ordine. Poi, di nuovo, appena pochi minuti dopo, un'altra donna, questa volta dalla platea, grida verso la scena con l'immensa scritta 'Au Nom du Peuple'. I seimila dello Zenith volgono lo sguardo verso la militante infiltrata, sul petto, a seno nudo, ha marchiato slogan anti-Le Pen.

Supporter serbi di Marine Le Pen, ieri sera a Parigi. REUTERS/Pascal Rossignol

«No all’acquisizione di Fincantieri»
Le Pen commenta amara: “Non vogliono proprio lasciarci esprimere le
nostre idee...”. E ancora: “Questa è la visione degli estremisti della sinistra dinanzi all'unica candidata donna che difende le donne”. Poco prima del suo arrivo, un altro individuo vestito di scuro era salito sulla scena rivolgendo il dito medio dinanzi al popolo del Fronte. A Parigi, la candidata in pole nei sondaggi
con Emmanuel Macron è tornata a dire che la sua prima misura sarà sospendere Schengen e “ripristinare le frontiere”. “La Grecia rovinata, l'Italia sommersa, sono assolutamente incapaci di resistere a questa pressione migratoria che è appena cominciata”, ha deplorato. Quanto agli estremisti islamici, “Mi
hanno indicata come l'unica candidata da battere: mi rallegro: hanno capito chi devono temere. L'Immigrazione? “Non è una chance ma un dramma”. Le Pen ha anche promesso che se dovesse conquistare l'Eliseo “non esiterà” a nazionalizzare i cantieri navali di Saint-Nazaire recentemente acquisti da Fincantieri. Il discorso continuamente interrotto è durato circa un'ora e mezza
e si è chiuso sulle note della Marsigliese. Il prossimo comizio, uno degli ultimi prima del voto del 23 aprile, sarà mercoledì proprio a Marsiglia.

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