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Austria al voto anticipato, il dopo Macron non ferma le scosse in Europa

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VOTO ANTICIPATO

Austria al voto anticipato, il dopo Macron non ferma le scosse in Europa

L’Austria andrà al voto aniticipato in autunno. La piccola repubblica alpina vedrà dunque una calda estate con una campagna elettorale incentrata probabilmente sulle conseguenze del forte afflusso di profughi e dell'elevata quota di immigrati nel mondo del lavoro, percentuali entrambe alte rispetto alla media dell'area dell'euro. Senza contare che i liberal-nazionali di estrema destra dell’FPÖ cercheranno la rivincita sulle presidenziali perse per un soffio da Norbert Hofer a favore del Verde Alexander van Der Bellen, cercando di diventare il primo partito del Paese. Come? Magari attenuando i toni anti-Unione europei più duri che hanno spaventato l’opinione pubblica austriaca dopo la vittoria dei sostenitori di Brexit.

Secondo i sondaggi più recenti (9 maggio 2017), il 29% è a favore del Partito Liberale di estrema destra (FPÖ) di Heinz Christian Strache. Il partner principale dell'attuale governo di coalizione, i socialdemocratici guidati dal cancelliere Christian Kern sono invece al 28%. Il Partito popolare austriaco raggiunge una percetuale di consensi del 21%. A questo punto la campagna elettorale sarà una gara tra l’FPÖ e la SPÖ per il primo posto.

Dopo le buone notizie tornano le nubi

«Dopo le buone notizie per l'Europa in seguito al l'elezione di Emmanuel Macron per la presidenza francese che ha sconfitto Marine Le Pen - dice Stefan Bruckbauer, Chief Economist Austria di UniCredit Research - l'Austria non porta nuove incertezze politiche in Europa e pertanto l'attenzione dei mercati internazionali in Austria e dei rischi potenziali dovrebbero essere relativamente trascurabili. Anche se l’ FPÖ decidesse di svolgere una campagna anti-Ue, è improbabile che l'Austria finisca con una maggioranza politica favorevole a lasciare l'Ue o l'area dell'euro».

Ma non tutti gli analisti la pensano allo stesso modo.«Sì, al momento tutto va verso le elezioni a settembre- ottobre. E il nuovo segretario dei popolari Kurz sembra aver vinto le resistenze interne al partito ottenendo il massimo di autorità possibile. Inoltre per quanto riguarda l’effetto Macron e del partito personale forse in Austria abbiamo perfino due Macron austriaci: Kern per i socialdemocratiti e Kurz per i popolari», dice al Sole 24 ore il polititologo austriaco Anton Pelinka .

In effetti il nuovo partito di Sebastian Kurz sarà rappresentato da una bandiera austriaca, quella europea e una parete bianca, senza simbolo di partito cercando di rottamare il partito popolare Oevp. «Non basta sostituire qualche testa, è la Oevp che deve cambiare», ha detto il giovane ministro degli esteri. «Liste Sebastian Kurz - Die neue Volkspartei» è il nome della lista elettorale, con la quale il 30enne si presenterà alle prossime politiche, che con ogni
probabilità saranno anticipate in autunno.
Il cancelliere austriaco e leader dei socialdemocratici Christian Kern ormai si è rassegnato alla caduta del suo governo che doveva ergersi diga contro i populismi. «Lo strappo c'è stato», ha detto, ribadendo di non puntare a un governo di minoranza, ma che cercherà «maggioranze variabili» in parlamento, citando come esempi i provvedimenti per l'occupazione e la parificazione dei matrimoni gay anche se probabilmente si andrà verso una sostanziale congelamento dell’attività di governo.

Dopo la direzione della Oevp (il partito popolare) di domenica che ha messo in archivio l’era Reinhold Mitterlehner, che nei giorni si era dimesso da ministro e segretario del partito, inizia la nuova stagione di Sebastian detto 'Basti' Kurz. Dopo tre ore di seduta, il ministro si è presentato davanti alle telecamere, proprio durante il tg serale della tv pubblica Orf. Il partito popolare, che negli ultimi dieci anni ha messo in sffitta quattro segretari, ha firmato un assegno in bianco per il suo giovane talento, che sabato aveva presentato sette condizioni per assumere la guida del partito. In sostanza, Kurz avrà mano libera sulla linea del partito, sui candidati e su eventuali partner di coalizione ( resta aperta la possibilità di allearsi - come avvenne nel 2000 con gravi ripercussioni europee con Wolfgang Schuessel ed Jorg Haider - con l’Fpoe di estrema destra).

Il primo dei sette punti di Kurz rappresenta una rottura per i popolari: una “lista Kurz” alle prossime politiche, secondo il modello Macron, sostenuta dalla Oevp, il cui simbolo sparisce, per la prima volta dopo oltre 70 anni, dalla scheda elettorale.
I potenti laender non hanno potuto fare altro che accettare le condizioni dell'unica speranza rimasta al partito, da anni di continuo calo di consensi. Comunque vada, con la fine (almeno per il momento) della grosse Koalition di socialdemocratici e popolari, la Fpoe ultranazionalista di Heinz Christian Strache sarà l'ago della bilancia in parlamento. Sarebbe una grande rivincita, dopo la cocente sconfitta di Norbert Hofer alle presidenziali. Una cosa è certa: le tensioni populiste in Europa non sono venute a meno dopo la vittoria di Macron in Francia.

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