Mondo

Mediazione del Kuwait: missione a Riad

  • Abbonati
  • Accedi
Medio Oriente

Mediazione del Kuwait: missione a Riad

Il Kuwait ha offerto una mediazione nella crisi del Qatar mentre il presidente americano Donald Trump ha lasciato intendere che l’isolamento del piccolo emirato, accusato di finanziare i jihadisti, è frutto di una scelta condivisa con l’alleato a Riad. «È bello vedere che la visita in Arabia Saudita e l’incontro con i 50 Stati sta ripagando. Hanno detto - ha twittato - che avrebbero assunto la linea dura sui finanziamenti al terrorismo, puntando al Qatar. Forse questo sarà l’inizio della fine dell’orrore del terrorismo».

La mediazione, dopo la clamorosa iniziativa di interrompere i rapporti commerciali e diplomatici con Doha assunta da sette Stati dell’area - Arabia Saudita, Bahrein, Egitto, Emirati, Libia, Yemen e Maldive - è nelle mani del Kuwait, che a differenza degli altri Paesi della regione non ha aderito al boicottaggio. Nella notte di lunedì l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al-Thani, ha parlato al telefono con Sabah al-Ahmed al-Sabah, e ha poi deciso di rinviare un discorso alla popolazione per dare tempo all’emiro del Kuwait di recarsi a Riad a tentare una soluzione diplomatica. Nella capitale saudita ieri al-Sabah ha incontrato re Salman. Intanto a Doha il governo ha cercato di non alzare la tensione: il ministro degli Esteri Mohammed bin Abdulrahman al-Thani ha detto che il Qatar non farà ritorsioni e in serata ha aggiunto, in un’intervista alla Cnn, di essere pronto al dialogo con i vicini del Golfo.

L’isolamento ha già prodotto danni nel Paese. Ieri Riad ha revocato le licenze a Qatar Airways ordinando la chiusura dei suoi uffici in Arabia Saudita entro 48 ore. Lunedì a tutti gli aerei della compagnia è stato vietato atterrare o decollare dal Paese. Una mossa che costerà milioni di dollari in mancato fatturato a Qatar Airways. La revoca delle licenze, peraltro, è il termometro di una crisi che non sembra destinata a chiudersi in poco tempo. La società qatarina ha organizzato tre charter grazie alla collaborazione di Oman Air al fine di trasportare passeggeri da Jedda a Muscat, capitale dell’Oman. La compagnia ha inoltre cancellato i voli verso Bahrein, Egitto ed Emirati Arabi Uniti. I trasporti non sono l’unico settore colpito, naturalmente. L’interruzione delle relazioni ha messo a rischio anche le banche mentre la popolazione, spaventata, ha fatto incetta di generi di prima necessità nei supermercati.

Ieri sera la danese Maersk, la più grande società al mondo di trasporto marittimo, ha fatto sapere di non essere più in grado di portare merci in Qatar dove le navi container arrivano dal porto emiratino di Jebel Ali. «Ci hanno confermato - ha detto un portavoce della società marittima - che non potremo trasportare i cargo in Qatar dal porto di Jebel Ali. Ci aspettiamo quindi interruzioni alle nostre attività in Qatar. La situazione è molto fluida». Maersk, ha aggiunto il portavoce, sta vagliando soluzioni alternative. Le navi più grandi non possono attraccare nei porti qatarini per via delle acque basse e dunque si servono degli Emirati dai quali partono poi “navette” verso il Qatar. L’approvvigionamento di cibo - quasi totalmente importato - è stato colpito anche dalla chiusura del confine via terra con l’Arabia Saudita mentre Riad e gli Eau avrebbero anche tagliato l’export di zucchero, alimento molto consumato durante il Ramadan.

© RIPRODUZIONE RISERVATA