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Google, l’Antitrust Ue prepara una multa da oltre un miliardo

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Google, l’Antitrust Ue prepara una multa da oltre un miliardo

fonte AFP
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La decisione, ed è soltanto la prima di tre procedimenti in corso, arriverà a breve. La Ue sembra intenzionata, come scrive il Financial Times, a sanzionare Google per oltre un miliardo di euro per come ha approfittato della sua posizione dominante nel mercato della ricerca online per favorire i suoi servizi. Nello specifico Google Shopping. La cifra non è irrilevante, perché l’ipotesi che possa superare il miliardo di euro (1,45 miliardi di dollari) ne farebbe la sanzione più pesante in ambito Antitrust superando quella ricevuta da Intel nel 2009.

La decisione di Bruxelles arriverà dopo sette anni di indagini sulle modalità con cui il popolare motore di ricerca mostra i risultati quando si vuole comprare qualcosa. Secondo l'accusa dell'Antitrust Ue, guidata dalla commissaria danese Margrethe Vestager, Google favorirebbe il suo servizio di ecommerce a scapito di altri. Questo avrebbe danneggiato concorrenza e scelta dei consumatori.

La multa, in questi casi, secondo le normative europee ha un tetto massimo del 10% del fatturato della società, ovvero nel caso di Google 9 miliardi di dollari. La cifra viene invece calcolata con il 30% dei ricavi ottenuti da Google Shopping moltiplicato gli anni dell’abuso. L’azienda avrà tempo per trovare una soluzione. Il quotidiano inglese ricorda come a Microsoft vennero dati 90 giorni.

Il modo in cui si arriverà alla decisione finale avrà ovviamente conseguenze nelle realazioni tra colossi della Silicon Valley e l’Unione europea, e in generale tra l’Europa e l’amministrazione Trump. Anche perché circa un anno fa era arrivata dal Vecchio Continente la maxi-sanzione contro Apple: 13 miliardi per vantaggi fiscali in Irlanda. Di recente invece c’è stata l’uscita degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi voluta da Trump.

Potrebbe non essere finita qui. Ci sono altre due decisioni cui è attesa la Vestager. La prima indagine ipotizza che Google abbia ingiustamente escluso i competitor dai siti che usano la sua barra di ricerca e pubblicità. La seconda può essere ancora più deflagrante perché riguarda Android, il sistema operativo di circa l’80% degli smartphone in Europa, e il negozio di applicazioni Google Play. Il focus è su come Google paga e limita le scelte dei produttori partner. Nello specifico le accuse sono tre. Per quanto milionarie, Google ha le spalle larghe per affrontare queste potenziali sanzioni: soltanto nel 2016 l’utile netto è stato di circa 20 miliardi di euro. Più rilevanti potrebbero essere le conseguenze sul modo in cui l’azienda può operare online e gestire (o costruire) i suoi servizi futuri.

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