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Per Macron vittoria netta ma non schiacciante, democrazia garantita

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elezioni legislative in francia

Per Macron vittoria netta ma non schiacciante, democrazia garantita

Dal nostro corrispondente - Una vittoria netta ma non schiacciante, quella di Emmanuel Macron. Il secondo turno delle elezioni legislative francesi ha dato al partito del presidente la maggioranza parlamentare di cui ha bisogno per realizzare il programma di riforme annunciato, a partire da quella del diritto del lavoro, senza neppure il rischio di dover subire eventuali ricatti da parte degli alleati centristi. Ma ha nel contempo salvaguardato l'esistenza di una opposizione politica – a destra e a sinistra - necessaria per un corretto funzionamento della democrazia.

Le cose sono insomma andate meglio di quanto non avesse fatto immaginare l'esito del primo turno e di quanto non avessero previsto i sondaggi.
L'ultimo appuntamento di una fase elettorale troppo lunga e sfiancante per i cittadini, iniziata in novembre con le primarie dei Républicains, ha inoltre rilanciato due temi sui quali Macron dovrà comunque riflettere e cercare di dare risposte durante il suo quinquennato.

Il primo riguarda la necessità di rivedere il sistema elettorale (attualmente un maggioritario puro a doppio turno) con l'inserimento di una quota di proporzionale. Di dimensioni tali da tutelare la stabilità politica e però consentire una rappresentazione parlamentare più fedele della volontà popolare. È oggettivamente bizzarro che l'estrema destra, con otto milioni di elettori alle presidenziali, abbia soltanto otto deputati.
Il secondo tema da affrontare è quello della disaffezione degli elettori, che si è tradotta in un astensionismo mai così elevato, nei confronti di un voto (quello appunto delle legislative) ormai diventato la scontata, stanca ripetizione di quello, un mese prima, per l'Eliseo.

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