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«Da Brexit buco di 10 mld annui in bilancio Ue. Necessarie nuove…

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i CALCOLI DELLA COMMISSIONE EUROPEA

«Da Brexit buco di 10 mld annui in bilancio Ue. Necessarie nuove tasse»

  • – di Redazione Online
Afp
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L’Unione europea dovrebbe pensare a introdurre «tasse comuni» in modo da coprire il buco finanziario che ogni anno creerà Brexit. Buco che ammonterà a più di dieci miliardi di euro, calcola oggi la Commissione europea, perché «l’addio del Regno Unito significherà la perdita di un importante partner e finanziatore delle politiche e dei programmi Ue».

Nel cosiddetto reflection paper sul futuro delle finanze Ue, la commissione esorta gli Stati membri a capire come sostenere «le risorse proprie» dell’Unione che attualmente consistono nell’imposta sulle vendite, in dazi doganali, e nei trasferimenti dai bugdet dei 28 stati membri. Queste nuove entrate «non solo dovrebbero finanziare parte del budget Ue, ma anche sostenere le politiche core» dell’Unione.

Tra le opzioni sul tavolo anche l’idea di una tassa per l’ambiente o tassa sull’energia. Che avrebbe il doppio scopo di «assicurare pari condizioni fra società e di finanziare la lotta mondiale ai cambiamenti climatici».

Riguardo a Brexit, l’uscita del Regno Unito dall’Ue programmata nel 2019 vuol dire l’addio del più grande finanziatore dell’Unione europea dopo la Germania.

Decidere come recuperare questi dieci miliardi all’anno che mancheranno dopo l’addio britannico sarà una scelta politica e non solo finanziaria. La Commissione esorta: «BIsogna riconoscere che il ritiro del Regno Unito e le nuove priorità creeranno un gap nelle finanze Ue che si allargherà»: «il budget Ue deve affrontare una dura sfida di finanziare più con meno».

Il commissario al Bilancio dell’Unione europea, Guenther Oettinger, precisa: «Il solo addio del Regno Unito ci lascia un deficit di entrate di dieci miliardi ogni anno, poi dovremo finanziare inizialmente nuovi compiti per sicurezza interna e difesa».

Emerge comunque che i vari scenari ipotizzati nel reflection paper sono da aggiornare perché Brexit è un processo in itinere e i negoziati sono appena partiti (il 19 giugno scorso ndr). Così la Commissione europea precisa che intende rinviare la presentazione della proposta del prossimo quadro finanziario post 2020 (il bilancio Ue attuale copre il periodo 2014-2020) «alla primavera o all'inizio dell'estate del prossimo
anno» anziché come previsto dal calendario entro la fine di quest'anno, «soprattutto perché a quel punto conosceremo quali
saranno le conseguenze finanziarie della Brexit». Questo «perché», ha sottolineato Oettinger, «se vogliamo avere le idee chiare vogliamo prima conoscere le conseguenze esatte della Brexit e le fatture ancora da pagare dopo il 2020».


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