TOKYO - Alla fiera Moda Italia-Shoes from Italy in corso a Tokyo con la presenza di 142 aziende espositrici viene accolta con soddisfazione e grandi attese la notizia della conclusione dell'accordo di principio sul libero scambio tra Unione Europea e Giappone, che viene annunciata oggi a Bruxelles: per gli operatori del Made in Italy si profilano concreti vantaggi sul mercato nipponico.
Se il settore più beneficiato dovrebbe essere quello dell'agroalimentare, anche il comparto fashion appare destinato a un trattamento più favorevole, soprattutto nel campo della pelletteria e della calzature in cuoio, finora caratterizzati da un sistema di alti dazi e quote (per motivi storici, connessi alla protezione degli addetti alla lavorazione delle pelli, una categoria socialmente discriminata in Giappone). Nelle calzature in pelle l'Italia e' il primo Paese esportatore in Giappone, con una quota del 28,2% nei primi 4 mesi di quest'anno, mentre nella pelletteria siamo al secondo posto con una quota del 18,21 per cento, cosi' come nell'abbigliamento in pelle (con il 22,44%). Piu' in generale, inoltre, si profilano una serie di semplificazioni burocratiche che renderanno la vita più semplice alle piccole e medie imprese.
Intervenendo a un incontro con stampa operatori specializzati, il viceambasciatore Lorenzo Morini ha sottolineato la complessità di un Free Trade Agreement che coprirà circa il 30% dell'economia mondiale e rilancerà il processo delle liberalizzazioni commerciali.
Se a Bruxelles oggi c'e' l'annuncio politico dell'accordo, per la firma definitiva occorreranno ancora alcuni mesi, mentre per il completamento delle procedure di ratifica e quindi l'entrata in vigore e' verosimile un arco temporale di un paio d'anni. I vantaggi, dunque, non saranno immediati, ma chi intende investire sul mercato giapponese sa che le opportunità si stanno ampliando: lo ha sottolineato Giuseppe Mazzarella, Consigliere Ice e vicepresidente di Confartigianato con delega all'internazionalizzazione, che ha anche preannunciato le grandi novità della prossima Settimana della Moda di Milano a settembre (con una concentrazione senza precedenti di eventi).
Tendenza in calo, ma non sulle quote di mercato
Certo il settore dell'abbigliamento nostra di aver bisogno di una spinta in Giappone: nei primi mesi di quest'anno il trend dell'export appare in calo, non tanto per via della debolezza della yen ma per la persistente fiacchezza dei consumi interni. “Perdiamo alcuni punti percentuali sulle vendite, ma stiamo leggermente guadagnando sulle quote di mercato”, evidenzia Aristide Martellini, direttore dell'Ufficio Ice di Tokyo - Nel contesto di una debolezza complessiva della domanda, i prodotti di qualità vengono acquistati un po' meno ma fanno meglio di quelli di qualità più' bassa”.
Nell'occasione della fiera, Roberto Corbelli, che si autodefinísce ironicamente futurista, ha spiegato i trend attuali e futuribili del settore moda-abbigliamento. Tra le aziende che hanno presentato le collezioni primavera/estate 2018, in maggior numero (55) sono arrivate le imprese di calzature, seguite da quelle di abbigliamento (51) e pelletteria (36). L'Ice ha invitato operatori di Taiwan, Corea del Sud e Australia.
Piu' collaborazioni tra imprese
Va segnalato che le collaborazioni tra aziende italiane e giapponesi continuano a prosperare: i rapporti non si basano più quasi esclusivamente su import/export. Il Giappone non importa solo prodotti finiti: i materiali made in Italy sono sempre più apprezzati. Numerosi gli ultimi esempi di intese. La divisione abbigliamento di Stylem ha utilizzato il “Cardato Recycled” fatto a Prato per una collezione di capi da donna. Motobayashi Co. ha sviluppato un brand originale borse da uomo denominato “Il Sabato” in collaborazione con un produttore italiano. Nostalgic Garage ha realizzato una linea di borse insieme a Busatti (che produce tessuti per arredamento). . Renown ha prodotto una linea di abbigliamento e accessori a marchio Intermezzo per Fiat. Human Resources Management ha lanciato sul mercato borse da donna con il marchio Ashelen, realizzate in Italia con pellami italiani
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