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Bombardieri Usa nei cieli della Corea. Pyongyang: «Pericolosa…

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tensione con il regime di kim

Bombardieri Usa nei cieli della Corea. Pyongyang: «Pericolosa provocazione»

Caccia americani B-1 B sui cieli della Corea (Reuters)
Caccia americani B-1 B sui cieli della Corea (Reuters)

Resta molto alta la tensione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti.
Mentre gli Stati Uniti, in un comunicato congiunto con Corea del Sud e Giappone, hanno ribadito «l'impegno indiscutibile» a difendere Seul e Tokyo dalla minaccia nordcoreana «usando l'intero spettro delle nostre capacità convenzionali e nucleari», ieri due bombardieri americani si sono uniti a caccia sudcoreani e giapponesi per una esercitazione congiunta.

Bombardieri B-1B in azione
Si è trattato - è stato spiegato dalle forze armate Usa - di una missione di addestramento di carattere difensivo e una dimostrazione di forza e unità dei tre Paesi alleati, in risposta ai test missilistici della Corea del Nord. I due aerei americani, bombardieri B-1B, sono partiti dalla base di Guam ed hanno volato per dieci ore con gli altri velivoli nella zona della Penisola coreana, sul mar della Cina, testando le proprie «capacità di attacco». Ritornando alla base, i bombardieri hanno sorvolato il Mar della Cina orientale. Il vicecomandante delle forze armate Usa in Corea, generale Thomas Bergeson, ha detto che i B-1B sono soltanto una delle tante opzioni militari letali a loro disposizione.

Per Pyongiang «provocazione sconsiderata»
La replica di Pyongyang non si è fatta attendere. La Corea del Nord ha infatti giudicato come una pericolosa provocazione le manovre congiunte compiute ieri da aerei militari di Seul e Washington. Il giornale ufficiale del regime comunista, Roding Sinmun, parla di «provocazioni militari sconsiderate» da parte degli Stati Uniti, che «alimentano la tensione» nella penisola coreana.
L'esercitazione aerea congiunta di ieri, durata in tutto una decina di ore, è stata compiuta tre giorni dopo il test di un missile balistico intercontinentale da parte di Pyongyang.

I rischi di una escalation
Al di là delle tensioni diplomatiche e delle prove di forza, i generali americani sono ben consapevoli dei rischi di una escalation militare contro il regime di Kim Jong-un. Un attacco a Pyongyang provocherebbe infatti una reazione immediata di migliaia di batterie di artiglieria nordcoreane - ottomila capaci di 300.000 lanci in un’ora, tra le quali sistemi Koksan e lanciarazzi - piazzate nelle regioni di confine e puntate su Seul, città di dieci milioni di abitanti, a soli 50 chilometri della frontiera. Si tratterebbe insomma di un’operazione complessa cehe potrebbe costare moltissimo agli Stati Uniti in termini di vite umane.

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