Mondo

Grecia , la Commissione Ue chiude la procedura di deficit eccessivo

  • Abbonati
  • Accedi
Restano Francia, Spagna e Gran Bretagna

Grecia , la Commissione Ue chiude la procedura di deficit eccessivo

Il premier greco Alexis Tsipras
Il premier greco Alexis Tsipras


La Commissione europea ha annunciato oggi nelle parole del commissario agli Affari economici emonetari Pierre Moscovici che il bilancio della Grecia, guidata dal premier Alexis Tsipras da due anni e mezzo, è nuovamente in linea con gli standard dell'euro area, rafforzando il piccolo paese mediterraneo che ha ricevuto la sua ultima linea di aiuti da parte dell’Esm, il fondo salva stati europeo, all'inizio di questa settimana, mentre il ministro dell’Economia di Atene medita di tornare a breve sul mercato dei capitali da cui è assente dal 2014.
La commissione Ue, ha chiuso quindi la procedura e raccomanderà la rimozione della cosiddetta procedura d’infrazione per deficit eccessivi per la Grecia, un passo che si concretizza quando il disavanzo di uno Stato membro diventa troppo grande.
Sebbene in gran parte simbolica, la decisione, che arriva dopo che Atene ha approvato ben 140 riforme o azioni prioritarie prima della seconda revisione del terzo piano di aiuti, rappresenterà un passo importante per la Grecia, che si sta affidando a salvataggi internazionali per evitare la bancarotta dal 2010 e sta cercando un faticoso ritorno alla normalità così da riguadagnare la fiducia degli investitori anche puntando su una stagione turistica che si prospetta da record come numero di arrivi di turisti e incassi per le strutture alberghiere.
La raccomandazione, che deve essere approvata dai governi europei, non ha implicazioni pratiche in quanto gli obiettivi fiscali della Grecia sono dettati dal programma di salvataggio che prevale sulle norme della Ue. Ma il riconoscimento ufficiale, che Atene ha messo i suoi conti in ordine e non è più in violazione delle norme dell'Ue, potrebbe aggiungersi a una serie di notizie positive come il ritorno alla crescita che accompagnano il paese mediterraneo e il suo terzo salvataggio.
Una pietra miliare per l’operazione di salvataggio

La fine della procedura di infrazione significa anche raggiungere una pietra miliare per l'Ue: se la Grecia esce dalla procedura, solo tre paesi rimarranno sotto osservazione - Francia, Spagna e Gran Bretagna - su un totale di ben 24 Paesi entrati in procedura durante la crisi finanziaria nel 2011.
Le norme Ue prevedono che i paesi siano tenuti a tenere i disavanzi di bilancio sotto il 3% del Prodotto interno lordo e mantenere i loro rapporti di debito sotto il 60 per cento. Il disavanzo della Grecia è stato ridotto dal picco del 15,1% del Pil raggiunto nel 2009 ad un surplus del 0,7% del Pil nel 2016.
I ministri delle Finanze dell'area euro hanno approvato il mese scorso a Lussemburgo il fatto che la Grecia aveva intrapreso riforme economiche sufficienti, le cosiddette azioni prioritarie, per ottenere 8,5 miliardi di euro di aiuti finanziari aggiuntivi sotto il suo terzo piano di salvataggio di 86 miliardi di euro, offrendo una maggior grado di certezza sulla futura risoluzione della crisi del debito sovrano.
Secondo i termini del suo salvataggio, Atene deve raggiungere un surplus primario - che esclude i pagamenti degli interessi - del 3,5% del Pil fino al 2022 e stabilizzarsi al 2% nel medio termine. Secondo il Fmi è un target troppo ambizioso che frena la crescita mentre andrebbe affrontato prioritariamente il problema del taglio del debito che viaggia al 129% del Pil. Per questo motivo il Fmi di Christine Lagarde non partecipa all’esborso di nuovi crediti ad Atene pur restando teoricamente all’interno del piano di salvataggio.

© Riproduzione riservata