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NUOVE SANZIONI ONU

Nuove sanzioni Onu alla Corea del Nord, colpito l’export. La Cina vota a favore. «Usa pronti a guerra preventiva»

La Corea del Nord è sempre più isolata, abbandonata anche dal suo tradizionale alleato cinese. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha infatti approvato all'unanimità una risoluzione proposta dagli Stati Uniti che inasprisce le sanzioni contro Pyongyang, con un pesante taglio all'export di Pyongyang pari a un miliardo di dollari, circa un terzo delle sue esportazioni complessive. Il documento, approvato anche da Cina e Russia, vieta le esportazioni di carbone, ferro, piombo e prodotti ittici.

L’adesione della Cina
«Questa risoluzione è il più grande pacchetto singolo di sanzioni deciso nei confronti di un paese da generazioni», ha detto l'ambasciatrice americana all'Onu, Nikki Haley, che ha definito l'azione dell'Onu «un passo unito e forte per rendere la Corea del Nord responsabile», avvertendo che tuttavia «non bisogna pensare di aver risolto il problema, non siamo neppure vicini». Haley ha quindi ringraziato la Cina per il contributo dato. Il dato politico - molto significativo - che emerge dal voto del Consiglio di sicurezza è l’inedita unità d’intenti tra Stati Uniti e Cina sul dossier nordcoreano, con Pechino che ora sposa la linea dura di Washington. L’ambasciatore cinese all’Onu ha invitato la Corea del Nord ad «astenersi dall’intraprendere azioni che potrebbero far salire ancora le tensioni», ma al tempo stesso ha chiesto agli Usa di «fermare lo sviluppo di un sistema di difesa anti-missile in Corea del Sud».

Usa pronti anche a una «guerra preventiva»
Che la crisi con Pyongyang sia lontana da una soluzione lo confermano nuove prese di posizione giunte oggi da Washington. Gli Stati Uniti, ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale americano H.R. McMaster in una intervista alla Mnsbc, sono «pronti a tutte le opzioni per contrastare la minaccia nucleare rappresentata dalla Corea del Nord, compresa quella di una guerra preventiva». «Se mi chiedete se stiamo preparando piani per una guerra preventiva rispondo di sì, una guerra per porre fine alle minacce di un attacco nucleare della Corea del Nord verso gli Stati Uniti», ha affermato McMaster.

«Il presidente Trump - ha aggiunto - è stato molto chiaro su questo. Ha detto che non tollererà più le minacce della Corea del Nord. Per lui è intollerabile che abbiano armi nucleari che possano minacciare gli Usa. L'opzione militare è dunque sul tavolo». McMaster ha aggiunto di essere consapevole che ogni attacco alla Corea del Nord potrebbe portare a «una guerra molto costosa che potrebbe causare sofferenze immense soprattutto alla popolazione sudcoreana».

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