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Catalogna, appello di Bruxelles: «Non è il momento di dividersi»

Una ragazza con la bandiera della Catalogna a una manifestazione dopo il referendum di ieri
Una ragazza con la bandiera della Catalogna a una manifestazione dopo il referendum di ieri

BRUXELLES – All’indomani del drammatico voto referendario in Catalogna, la Commissione europea ha lanciato questa mattina un appello al dialogo in Spagna. Pur ritenendo “illegale” alla luce della Costituzione spagnola il referendum secessionista, l’esecutivo comunitario ha criticato le violenze avvenute domenica e chiesto al premier Mariano Rajoy di rispettare la carta costituzionale del suo Paese, anche in quel capitolo che elenca “i diritti fondamentali” del cittadini spagnoli.

In una dichiarazione letta durante un quotidiano punto stampa qui a Bruxelles, il portavoce comunitario Margaritis Schinas ha definito la questione catalana «un problema di politica interna», ribadendo ancora una volta che la Costituzione spagnola non permette referendum su questioni di questo tipo. Ha poi ricordato che nel caso di una secessione della Catalogna la regione verrebbe considerata un Paese terzo, che dovrebbe fare domanda formale per rientrare nell’Unione e nella zona euro.

«Non è il momento di mostrare divisioni e frammentazioni, ma unità e stabilità», ha detto il portavoce comunitario, sottolineando l'importanza «di passare rapidamente dal confronto al dialogo». Criticando indirettamente il premier Rajoy, ha poi aggiunto: «La violenza non può mai essere uno strumento politico». In questo senso, ha esortato Madrid a rispettare la Costituzione spagnola sia quando vieta referendum secessionisti sia quando elenca i diritti fondamentali dei cittadini del Paese.

Nel corso del referendum sull’indipendenza organizzato domenica dal governo regionale della Catalogna, la Guardia Civil - incaricata dall’esecutivo nazionale, si è adoperata a impedire il voto, usando gas lacrimogeni e manganelli. Vi sono stati centinaia di feriti. L’articolo 2 della Costituzione spagnola precisa che il Paese è «indissolubile». L’articolo 155 dà al governo centrale la possibilità di prendere la guida di un regione se questa viola la carta costituzionale.
La Commissione europea è in evidente ambasce. Preoccupato da una eventuale disgregazione di uno dei principali Paesi della zona euro, l’esecutivo comunitario ha finora preso posizione a fianco del governo Rajoy, forte del dettato costituzionale. Tuttavia, le violente immagini trasmesse ieri dalle televisioni europee hanno provocato nuovi dubbi qui a Bruxelles. In privato, non pochi esponenti comunitari si dicono scioccati dalla strategia del premier spagnolo.

L’imbarazzante vicenda giunge mentre la Commissione europea deve fare i conti con i governi nazionalisti di Polonia e Ungheria, rimproverati di non rispettare lo stato di diritto. L’esecutivo comunitario rischia di essere accusato di usare due pesi e due misure nel valutare la situazione nei Paesi membri. Secondo i risultati elettorali pubblicati nella notte a Barcellona, ha espresso un voto il 42,3% degli aventi diritto. A favore dell’indipendenza della Catalogna ha votato il 91% degli elettori.

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