La sparatoria di Las Vegas conquista il triste primato di strage più sanguinosa della storia americana. Queste le stragi degli Stati Uniti con il bilancio di vittime più alto.
2 ottobre 2017, Las Vegas: un uomo di 64 anni, Stephen Paddock, apre il fuoco durante al Route 91 Harvest Music Festival a Las Vegas. Il bilancio è di almeno 50 morti e 400 feriti.
12 giugno 2016, Orlando: il 29enne Omar Saddiqui Mateen spara all’interno del Pulse, un locale gay di Orlando, e uccide 49 persone ferendone altre 50.
16 aprile 2007, Virginia Tech: Seung-Hui Cho, 23 anni di origine coreana, uccide 32 persone nel campus del Virginia Tech. Il ragazzo si è poi suicidato.
14 dicembre 2012, Sandy Hook: un ventenne, Adam Lanza, entra nella scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, e apre il fuoco uccidendo 27 persone, fra i cui 20 bambini.
16 ottobre 1991, Texas: il 35enne George Hennard si schianta a bordo del suo pick up contro la caffetteria Luby's a Killeen, in Texas. Uscita dall'auto apre il fuoco e uccide 23 persone.
18 luglio 1984, California: a San Ysidro il 41enne James Hubert uccide 21 persone in un McDonald's locale e fugge. Un'ora dopo il gesto folle viene ucciso dalla polizia.
1 agosto 1966, Texas: l'ex marine Charles Joseph Whitman sale sulla torre dell'Università del Texas e, come un cecchino, apre il fuoco. Il bilancio è di 16 morti e 30 feriti.
2 dicembre 2015, San Bernardino: 14 persone vengono uccise e 22 ferite gravemente in un attacco all'Inland Regional Center. I due killer, un uomo e una donna, sposati e simpatizzanti dello Stato islamico, vengono uccisi dalla polizia a San Bernardino.
20 agosto 1986, Oklahoma: il dipendente part-time delle poste americane, Patrick Henry Sherrill, uccide 14 persone in 10 minuti e poi si toglie la vita.
5 novembre 2009, Fort Hood: un soldato americano di origine palestinese, uno psichiatra di 39 anni, apre il fuoco a Fort Hood, in Texas, e fa 13 morti e 42 feriti.
3 aprile 2009, New York: un uomo di 42 anni di origini vietnamite spara in un centro di accoglienza per gli immigrati a Binghamton, a 200 chilometri da New York: il bilancio finale è di 13 morti.
20 luglio 2012, Aurora: la prima mondiale del film di Batman, “The Dark Knight Rises”, si trasforma in un bagno di sangue: un uomo di 24 anni con una maschera come quella del “cattivo” del film, entra in un cinema di Denver, Colorado, nel quartiere di Aurora, durante la proiezione e uccide 12 persone e
ne lascia 70 a terra ferite.
20 aprile 1999, Columbine: due studenti della Columbine High School di Denver (Colorado) - Eric Harris, 18 anni, e Dylan Klebold, 17 - aprono il fuoco e uccidono 12 loro compagni ed un insegnante prima di togliersi la vita.
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