Sayfullo Saipov, l’attentatore uzbeko di New York, era in Usa dal 2010 con una permanent resident card (conosciuta comunemente come Green Card) ottenuta tramite la “lotteria per la diversità dei visti” (Dv lottery), un programma entrato in vigore nel 1995. L’obiettivo è diversificare la popolazione degli immigrati in Usa, concedendo visti con una lotteria tra i richiedenti provenienti da Paesi che storicamente presentano basse percentuali di migrazione verso gli Stati Uniti. I richiedenti devono soddisfare semplici ma rigidi requisiti.
Il Dipartimento di Stato, che gestisce l'intero processo, determina i selezionati attraverso un'estrazione casuale generata tramite computer. I visti sono distribuiti tra sei aree geografiche e nessuno Stato singolarmente può ricevere più del 7% di questo tipo di visti. Per l’anno fiscale 2019, saranno disponibili 50mila visti. In genere per ottenere la Green Card un immigrato deve passare per tre fasi, che a volte necessitano di parecchi anni, a seconda del suo status e della nazione di provenienza.
Il primo step è l'immigration petition, una richiesta che deve essere approvata dal servizio immigrazione (Uscis), anche sulla base del grado di parentela con qualcuno già residente negli Usa o del lavoro che si svolgerà. C’è poi l'inserimento in una lista di attesa che può essere anche molto lunga, dato che la quota di permessi rilasciati è un numero chiuso che varia ogni anno. Infine, quando diventa disponibile un posto, il richiedente deve concordare con l'Uscis il suo status di residente permanente perché gli sia permesso di restare negli Stati Uniti. In qualche caso, il richiedente viene intervistato e la sua richiesta viene vagliata prima che sia concessa la Green Card. Ogni infrazione può essere causa di ritiro della carta.
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