Giappone, Corea del Sud, Cina, Vietnam, Filippine.
Trump inizierà il suo viaggio recandosi nei due Paesi che hanno una alleanza militare con gli Stati Uniti: il Giappone e la Corea del Sud, nazioni che Washington e' impegnata a difendere ma verso i quali il presidente ha elevato frequenti lamentele per quanto riguarda i rapporti economici. Ha gia' ottenuto da Seul l'impegno a rinegoziare il Korus (il Free Trade Agreement bilaterale), mentre Tokyo fa resistenza di fronte alle richieste americane di avviare un negoziato bilaterale per un accordo di libero scambio: sentendosi debole a tu per tu, il Giappone cerca di prendere tempo, anche con l'argomento che sta intanto cercando di salvare l'accordo multilaterale di libero scambio TPP che Trump ha affossato ma che Tokyo vorrebbe comunque realizzare tra 11 nazioni dell'area Asia-Pacifico.
Il terzo Paese che visiterà sara' la Cina del nuovo “imperatore” Xi Jinping (reduce dal consolidamento del suo potere personale sancito dall'ultimo congresso del partito): potenziale formidabile avversario degli Usa ma anche suo maggiore creditore nonché attore indispensabile in ogni eventuale soluzione del problema nordcoreano. In seguito il presidente troverà in Vietnam un Paese interessato ad approfondire i rapporti con l'ex nemico nella guerra nazionale, anche perché oggi e' esso stesso sospettoso delle mire di egemonia regionale della Cina, con la quale ha un contenzioso territoriale nel Mar Cinese Meridionale. A Danang si terra' il vertice Apec (Asia- Pacific Economic Cooperation): si attende che Trump - più che di Asia-Pacific- parli di una “libera e aperta Regione Indo-Pacific”. Nell'occasione potrebbe incontrare a tu per tu Vladimir Putin. Ultima tappa nelle Filippine per il 50esimo anniversario dell'Asean (Associazione dei Paesi del Sud-est asiatico) e il 40esimo anniversario delle relazioni Usa-Asean, oltre che per un vertice con il presidente Rodrigo Duterte, da molte parti accusato di violazione dei diritti umani.