4/5 6 - I test nucleari nordcoreani
In cima all'agenda asiatica di Trump ci sara' il problema nordcoreano, che di recente e' tornato a far soffiare venti di guerra. Abe e' l'unico leader che mostra di appoggiare la linea dura del presidente americano, secondo cui “tutte le opzioni sono sul tavolo”, compresa quella militare, se Pyongyang non rinuncerà ai suoi programmi atomici e missilistici. Al contrario, sia il presidente sudcoreano Moon Jae-in sia quello cinese Xi Jinping non voglio sentir parlare di guerra preventiva e hanno avvertito - direttamente o indirettamente - su quanto sia controproducente elevare attacchi personali al leader nordcoreano Kim Jong Un o minacciarlo di eliminazione fisica e di distruzione totale del suo Paese (come ha fatto Trump).
Se Pechino vede con il fumo negli occhi una unificazione coreana sotto l'egida di un Sud alleato degli Usa, per la Corea del Sud si tratta di una questione vitale. Se attaccato, e' probabile che Kim faccia come Sansone e voglia trascinare con se' nella morte quanti più “filistei” possibili: il rischio di attacchi non solo di artiglieria, ma anche nucleari o chimici su Seul (o anche sul Giappone) sarebbe elevato. Di sicuro Trump tornerà a sollecitare Pechino a una sempre più rigida applicazione delle sanzioni internazionali, la cui efficacia dipende soprattutto dall'atteggiamento cinese.
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