Nel dibattito sul futuro dell'Eurozona sta prendendo corpo l'idea di trasformare il Meccanismo Europeo di Stabilità (Mes) in un Fondo Monetario Europeo (Fme). Angela Merkel e Wolfgang Schauble hanno affermato la necessità di rafforzare la capacità europea di gestione autonoma delle crisi, il tema è stato discusso in sede di Eurogruppo e il Presidente della Commissione Juncker ha annunciato che il nuovo Mes/Fme figurerà nel pacchetto di proposte sull'Unione Economica e Monetaria che verrà presentato dalla Commissione a dicembre.
Il gruppo S&D al Parlamento Europeo sostiene da tempo la necessità di creare una capacità di bilancio dell’area euro in grado di finanziarsi sui mercati. Noi riteniamo che tale capacità vada collocata nel bilancio dell’Unione, debba essere gestita da un Ministro delle Finanze Europeo, che deve a sua volta essere un membro della Commissione, e sia sottoposta al controllo parlamentare. Nei termini in cui è oggi in discussione, la proposta di trasformazione del MES in un Fondo Monetario Europeo manca della necessaria ambizione. E tuttavia noi siamo disposti a sostenerla ad alcune condizioni. È necessario innanzitutto distinguere tra due distinte funzioni: la prima è la gestione delle crisi e l’assistenza finanziaria a Stati Membri sottoposti a forti tensioni sui mercati; la seconda è la stabilizzazione macroeconomica per assorbire shock asimmetrici attraverso una capacità anticiclica.
Per quanto riguarda la prima funzione, una trasformazione dell’MES in FME richiede alcune condizioni: 1) Il MES va integrato nel diritto dell’Unione attraverso la procedura prevista dall’articolo 352 TFUE. 2) Le competenze della Commissione relative al coordinamento della politica economica e alla sorveglianza di bilancio non vanno intaccate, e ciò riguarda anche eventuali attività di valutazione analoghe alle cosiddette consultazioni ex Articolo IV del FMI, che non vanno attribuite al MES. 3) Meccanismi automatici che condizionino la concessione di aiuti alla ristrtutturazione del debito pubblico vanno esclusi in quanto dannosi alla stabilità finanziaria. 4) Il ruolo della Commissione va rafforzato nominando il Commissario per gli Affari Economici e Monetari Presidente dell’Eurogruppo e del Board del MSE. 5) Occorre introdurre specifici mecanismi per assicurare i poteri di controllo e di nomina da parte del Parlamento Europeo e del suo organo ad hoc . 6) Una parte della capacità fiscale e di leva del MES va utilizzata come backstop per l'Unione bancaria.
Per quanto riguarda la funzione di stabilizzazione macroeconomica, essa costituisce uno strumento essenziale della governance economica. Per questo va collocata in una specifica sezione del bilancio dell'Ue e deve essere gestita dalla Commissione sotto il controllo del Parlamento e del Consiglio. Tale funzione deve essere parte integrante di un set di strumenti di governance rivolti a sostenere il processo di convergnza economica in combinazione con una strategia di investimenti pubblici. L’utilizzo di questi strumenti va articolato nel quadro della definizione di una appropriata politica di bilancio «aggregate», attraverso cui fare fronte alle esternalità, alle divergenze e agli squilibri macroeconomici tra i paesi dell’area euro. Se a regime questo bilancio dell’area euro va finanziato attraverso specifiche risorse proprie e entrate «contrassegnate», la sua graduale costituzione trarrebbe beneficio dale risorse e dalla capacità di finanziamento del MES. In questo caso, il ruolo del MES andrebbe limitato a quello di backstop per la linea di bilancio Ue dedicate alla funzione di stabilizzazione macroeconomica.
È tempo di dotare l’euro di un vero governo democratico: siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità in questa sfida storica.
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