La rivoluzione all’epoca di twitter. Una delle iniziative più interessanti, in questo anno di rievocazioni degli eventi che condussero alla caduta dell’impero zarista e poi alla nascita dell’Urss, è “Project 1917”: i social network hanno fatto irruzione nel passato, per condividerlo.
L’idea, del giornalista e scrittore Mikhail Zygar, è stata ripercorrere quegli eventi, giorno dopo giorno, dal novembre 2016 al gennaio 2018, come se avessero potuto trovare spazio in una moderna piattaforma online. Come se i personaggi storici avessero chattato per tutto l’anno sui media: aprendo così a ogni punto di vista, gli autori - un team di decine di storici, giornalisti e professionisti del web - hanno pubblicato lettere, documenti e diari (autentici) di politici, scrittori, artisti e gente comune, presentandoli come continui aggiornamenti, arrivi e partenze, scambi di commenti. In inglese e in russo.
“Abbiamo voluto usare i social media non come servizio,ma come generatori d’arte”
Mikhail Zygar, giornalista e scrittore
In Project 1917 ci sono così followers e post, notifiche e likes, attraverso cui rivivono episodi come la scivolata della granduchessa Maria al ballo o come l’abdicazione dello zar Nicola II. Ci sono Stalin o Marina Cvetaeva o Somerset Maugham a dire la loro, Rasputin che risponde alle domande online, le fabbriche e il fronte, video e mappe. E il 1917 diventa una corona di storie che via via scivolano verso il dramma finale.
«Lo scopo del progetto - spiega Zygar - è stato usare i social media non come servizio ma come generatori di arte. Rivoluzionare i metodi di apprendimento e insegnamento della storia. Lo consideriamo un “educa-mento”, un mix di istruzione e intrattenimento mirato a un pubblico molto più vasto. Puoi seguirlo come se fosse una serie tv, aspettando ogni giorno che accada qualcosa di nuovo e interessante ai tuoi nuovi amici che sono vissuti cent’anni fa. Il 1917 è stato il picco più alto della cultura e della società civile russa. Il momento migliore e più tragico della storia russa».
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