Mondo

May sotto pressione ora cerca un euroscettico per sostituire Patel

  • Abbonati
  • Accedi
governo in bilico

May sotto pressione ora cerca un euroscettico per sostituire Patel

(Reuters)
(Reuters)

Il Governo britannico perde i pezzi, mentre un accordo su Brexit si fa sempre più lontano. La premier Theresa May, costretta a licenziare due ministri-chiave nel giro di una settimana, si trova in una posizione di estrema debolezza.
La May sta decidendo in queste ore chi nominare come responsabile del ministero per lo Sviluppo Internazionale dopo le dimissioni forzate di Priti Patel, che ha ammesso di avere avuto incontri non autorizzati con alti funzionari del Governo israeliano e di avere “mancato in trasparenza”. La Patel, una nota sostenitrice di Israele, durante una “vacanza” nel Paese era anche andata in visita a territori occupati delle alture del Golan, in violazione del protocollo minsteriale, dato che la Gran Bretagna li considera parte della Siria, occupati illegalmente da Israele dal 1967.

Governo May perde altro pezzo, lascia Patel

Al suo ritorno la Patel aveva proposto di devolvere finanziamenti umanitari britannici ai militari israeliani impegnati in operazioni umanitarie nelle alture del Golan, richiesta che era stata respinta come inaccettabile dal ministero degli Esteri. Inoltre la Patel, richiamata dalla May dopo le prime rivelazioni, non aveva detto alla premier di altri incontri non autorizzati da lei avuti, anche con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ed è stata accusata di voler condurre segretamente una politica estera alternativa a quella ufficiale del Governo.
Per la May le dimissioni della ministra per lo Sviluppo Internazionale pone anche un altro problema. La Patel è nota per il suo entusiastico sostegno a Brexit, e ora che ha lasciato il Governo il fronte anti-Ue all'interno del partito conservatore insiste che deve essere sostituita da una persona altrettanto euroscettica per non alterare il fragile equilibrio all'interno dell'Esecutivo.
La May era stata criticata negli ultimi giorni per avere sostituito il ministro della Difesa Sir Michael Fallon, uno dei pesi massimi del partito costretto alle dimissioni da uno scandalo sessuale, con Gavin Williamson, un fedelissimo della premier che però non ha mai avuto alcuna esperienza ministeriale o nel campo della Difesa.

Ora quindi la May deve quadrare il cerchio, dando l'incarico a una persona considerata competente ma senza irritare il fronte pro-Brexit, che è già in rivolta per la lentezza con cui procedono i negoziati con Bruxelles. I sostenitori di Brexit hanno fretta di passare alla fase successiva delle trattative, per discutere dei futuri accordi commerciali tra Londra e i 27 Paesi Ue, ma i leader europei attendono mosse concrete da parte del Governo britannico per sbloccare i negoziati. In particolare, Bruxelles chiede alla May di chiarire quanto sia disposta a pagare per saldare il cosiddetto “conto del divorzio”, dopo che nel suo discorso di Firenze la premier si era detta disposta a “rispettare tutti gli impegni presi”.
Secondo fonti non confermate, diversi leader europei temono ora che il Governo May possa cadere a breve, con due conseguenze possibili, entrambe considerate nefaste. La prima è la nomina a premier di una persona più euroscettica della May, come il ministro degli Esteri Boris Johnson, disposta quindi a lasciare la Ue senza un accordo. La seconda è il ricorso a elezioni anticipate, che potrebbero portare alla vittoria dei laburisti guidati dall'oltranzista Jeremy Corbyn.

© Riproduzione riservata