I turchi annunciano di essere entrati nell'enclave curda di Afrin in Siria. I curdi negano, i tentativi dell’esercito turco di infiltrarsi, fanno sapere, sono falliti.
I militari turchi avevano lanciato ieri l'operazione militare in corso chiamata “Ramo d'ulivo”. In un comunicato hanno rivendicato la legittimità dell'operazione per proteggere i confini della Turchia, “neutralizzare” i combattenti curdi siriani nell'enclave di Afrin e salvare la popolazione locale da «pressioni e oppressione».
I turchi sostengono che l’offensiva rientra nel diritto internazionale della Turchia di attuate una legittima autodifesa del suo territorio e che la Turchia intende rispettare l'integrità territoriale della Siria; colpire “i terroristi”, i loro rifugi e i loro arsenali. L’esercito turno assicurava ieri che sarebbe stata usata «estrema attenzione» affinché i civili non siano colpiti.
Nei raid delle forze turche di ieri sei civili e tre combattenti curdi sarebbero stati uccisi, secondo fonti curde citate da Sky News Arabia.
Iera sera la Turchia ha detto di aver colpito 108 obiettivi militari dell'Ypg, le Unità di protezione popolare curde. A fianco dei turchi combattono 25mila appartenenti al Free syrian army (Fsa), una forza armata che combatte contro esercito e governo siriani.
Russia appoggia Turchia
Il governo russo dice che è tutta colpa degli Stati Uniti. «La reazione estremamente negativa di Ankara è stata provocata dall'annuncio di Washington». Gli americani infatti hanno creato «forze di frontiera nelle aree confinanti con la Turchia» e hanno intrapreso « altre iniziative contro la Siria come entità statale e a sostegno dei gruppi miliziani armati» ha dichiarato ieri sera il ministero della Difesa russo a proposito dell'offensiva turca contro i curdi.
Secondo Mosca, inoltre «le forniture non controllate da parte del Pentagono di armi moderne alle forze filoamericane nel nord della Siria, compresi, stando ai dati disponibili, sistemi missilistici portatili terra-aria, hanno accelerato l'aumento delle tensioni nella regione e hanno portato le truppe turche a lanciare un'operazione speciale».
Il ministero russo inoltre annovera tra le principali cause dell'operazione turca, «le azioni provocatorie americane mirate a separare le aree a maggioranza curda». «Tali azioni irresponsabili da parte degli Usa in Siria - prosegue Mosca -faranno deragliare il processo di pace e stanno intralciando i colloqui intra-siriani di Ginevra, ai quali anche i curdi hanno il diritto di partecipare».
La reazione dei curdi-siriani
Civili curdo-siriani presenti nel nord della Siria affermano che «la mano turca che raggiungerà (l'enclave curda di) Afrin sarà tagliata». Lo riportava ieri il sito di notizie curdo-siriano Hawar che ha condotto interviste nel “cantone” curdo di Qamishli, controllato dall'ala siriana del Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan) ostile alla Turchia.
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