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Cartolarizzare i titoli di Stato europei si può. Ecco come partire

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la proposta della task force cers

Cartolarizzare i titoli di Stato europei si può. Ecco come partire

FRANCOFORTE - Cartolarizzare i titoli di Stato europei, reimpacchettarli in asset-backed securities per offrire al mercato una gamma più vasta di titoli con rischio sovrano europeo, non solo si può fare ma va fatto perché questo nuovo strumento finanziario va nella direzione di una rafforzata stabilità finanziaria nell'Eurozona, attraverso un aumento della diversificazione.

È con questa tesi che oggi la Task Force sugli “attivi sicuri” del Comitato europeo per il rischio sistemico (ESRB, European Systemic Rick Board) ha presentato e pubblicato un esaustivo lavoro di approfondimento (300 pagine in tutto) su come e perché creare e collocare sul mercato le SBBS, Sovereign Bond-Backed Securities. Si tratta di una nuova cartolarizzazione che, con un assetto legislativo ad hoc ancora tutto da scriversi e affidato alla Commissione europea, aumenta l’offerta dei bond con rischio sovrano europeo, se ce n'è domanda.

In mancanza e in attesa della mutualizzazione del debito pubblico nazionale e della condivisione dei rischio (risk sharing), che sono molto lontani dal divenire realtà, quel che si può fare per il momento è almeno sperimentare su qualcosa che si possa avvicinare a uno strumento di debito europeo che accomuni in qualche modo i 19 Stati sovrani emittenti. Il reimpacchettamento è un'opzione.

La formula delle SBBS è stata presentata alla stampa questa mattina nel Main Building della Bce da Philip Lane, il governatore della Banca centrale irlandese che non solo presiede questa task force sui “safe assets” ma che è anche l’ideatore della prima proposta di cartolarizzazione di titoli di Stato europei, lanciata nel 2011 nel pieno della crisi del debito sovrano europeo, come lui stesso ha ricordato.

Questa nuova cartolarizzazione prevede l’acquisto da parte di un SPV (special purpose vehicle) di un portafoglio di titoli di Stato europei, con il meccanismo della “chiave capitale” già adottato per il QE della Bce e quindi in base al Pil e non alle dimensioni del debito pubblico in base al Pil. L'SPV emetterebbe, con il supporto di arrangers, sempre tre tranche per ogni emissione: una senior (70%), una mezzanine (20%) e una junior (10%). Il senior bond diventerebbe il supertitolo di Stato europeo per eccellenza, più sicuro dei Bund e pur avendo come sottostanti i BTp: senza nessuna mutualizzazione dei debiti pubblici nazionali, ogni Stato resta responsabile per il rimborso puntuale e integrale dei propri bond. La parola ora passa al mercato.

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