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L’Ue rivede al rialzo le stime di crescita del Pil italiano…

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le previsioni della commissione

L’Ue rivede al rialzo le stime di crescita del Pil italiano (1,5%)

  • –dal nostro corrispondente
(Agf)
(Agf)

BRUXELLES - Sono previsioni economiche d'inverno migliori delle precedenti quelle che la Commissione europea si appresta a pubblicare domani. Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, l'esecutivo comunitario dovrebbe confermare nelle cifre una ripresa che la stessa Banca centrale europea ha definito questa settimana dinanzi al Parlamento europeo a Strasburgo «ampia e robusta», e addirittura «superiore al potenziale».

La Commissione europea prevede per la zona euro una crescita del 2,3% nel 2018, rispetto a una stima del 2,1% in novembre; e del 2,0% nel 2019, rispetto al precedente 1,9 per cento. Le nuove previsioni giungono dopo un 2017 che si è chiuso meglio del previsto, con una espansione dell'economia che è stata del 2,4%, rispetto al 2,2% previsto nel novembre scorso. La ripresa è sostenuta da una fiducia in aumento, una occupazione in crescita e un miglioramento del commercio internazionale. Quanto all'Italia, questa volta secondo l'agenzia di stampa Ansa, la crescita dovrebbe essere dell'1,5% nel 2018, rispetto all'1,3% stimato in novembre.

Come preannunciato lunedì dal presidente della Bce Mario Draghi, l’inflazione rimane debole, tanto che l’istituto monetario ha già annunciato tassi d’interesse stabili per «un esteso periodo di tempo». Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, agli occhi della Commissione europea l’inflazione nella zona euro dovrebbe rimanere stabile all'1,5% annuo nel 2018 e salire all'1,6% annuo nel 2019. I rischi per la crescita restano equilibrati, sempre secondo Bruxelles.

La Commissione utilizzerà l’uscita di nuove previsioni economiche domani per tornare a pubblicare quattro batterie di stime all'anno. In inverno e in estate, le cifre riguarderanno l’andamento del prodotto interno lordo e dell'inflazione. Mentre in primavera e in autunno le stime saranno più ampie, e relative quindi anche ai conti pubblici. Nel 2012, in piena crisi economica, Bruxelles aveva deciso di pubblicare previsioni omnicomprensive tre volte all'anno (primavera, autunno e inverno).

L'obiettivo è di riallineare le abitudini dell'esecutivo comunitarie a quelle prevalenti in altre istituzioni internazionali: la Bce, il Fondo monetario internazionale o l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse). I dati relativi al deficit e al debito, che tanto provocano emozioni e polemiche in Italia, non verranno quindi pubblicati domani, a tutto vantaggio di una campagna elettorale in vista del voto del 4 marzo già molto nervosa.

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