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Tangenti e operazione sospette con Pyongyang: bufera sul sistema bancario…

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L’arresto del governatore

Tangenti e operazione sospette con Pyongyang: bufera sul sistema bancario lettone

Il governatore in carcere per aver chiesto una tangente, la terza banca del paese in gravi difficoltà, operazioni sospette con le quali è stato forse finanziato il programma missilistico della Corea del Nord. Il sistema bancario e quello politico della Lettonia stanno attraversando una grave crisi, che ha spinto il governo a riunirsi in una seduta di emergenza per affrontare una situazione molto imbarazzante anche sullo scenario internazionale.

L’inchiesta americana
Tutto nasce negli Stati Uniti: il Tesoro ha proposto il blocco delle attività negli Usa della Ablv, la terza azienda bancaria del paese, accusandola di riciclaggio e di legami con istituzioni coinvolte nel finanziamento del programma missilistico della Corea del Nord: «La Ablv ha istituzionalizzato il riciclaggio di denato come pilastro delle attività della Banca», ha spiegato il Financial Crimes Enforcement Network (Fcen) del dipartimento del Tesoro di Waghington. I depositi sospetti sarebbero pari a 13 miliardi di dollari. La Ablv ha comunque offerto piena collaborazione alle autorità americane ritenendo sbagliate e fuorvianti le accuse.

Una rete internazionale
La Fcen avrebbe scoperto che «banche estere in Lettonia permettono a compagnie offshore, comprese alcune società di comodo, di creare conti e di effettuare transazioni attraverso banche lettoni». L’obiettivo è spesso quello di nascondere i reali beneficiari. Società e persone dell’area dell’ex Unione sovietica, aggiunge l’agenzia Usa, «spesso trasferiscono capitali attraverso la Lettonia, usando frequentemente strutture legali complesse e interconnesse, a varie banche locali per ridurre il controllo delle transazioni e abbassare il rating di rischio delle operazioni».

Crisi di liquidità
Le accuse americane hanno messo in difficoltà l’operatività dell’istituto lettone, con ricadute sulla sua liquidità. L’azienda di credito ha quindi dovuto chiedere finanziamenti di emergenza alla Banca centrale del paese, che ha già acquistato titoli di Stato e fornirà ulteriori 97,5 milioni di euro a fronte di collaterali sicuri. Le azioni in Borsa sono state sospese, ma l’indice Omx di Riga è sceso comunque dell’1,3%, anche se i rendimenti dei titoli di Stato sono rimasti invariati.

La Bce blocca l’operatività della banca
La Bce è però intervenuta, a fronte di un «rapido deterioramento della posizione finanziaria» della Ablv, bloccando ogni pagamento dell’azienda di credito: «Temporaneamente e fino a nuove indicazioni, è stato imposto alla Ablv il divieto di effettuare qualsiasi forma di pagamento», ha spiegato l’Autorità di Francoforte in un comunicato. «Questa moratoria è stata considerata necessaria dal momento che la banca sta lavorando con la banca centrale lettone e le autorità del paese per affrontare l’attuale situazione». Il capo dell’autorità di controllo sul settore finanziario lettone Peters Putnins ha convocato una riunione di urgenza del board dell’authority.

Il precedente del 2014
Nel 2014, il sistema bancario lettone è stato coinvolto in un’ampia inchiesta su operazioni di riciclaggio di denaro del valore di un miliardo di dollari che coinvolgevano Russia, Moldavia e altri Paesi ex-comunisti, compresa la Corea del Nord. Cinque banche sono state sanzionate l’anno scorso per non posto in essere adeguati controlli al loro interno. e le regole sul settore finanziario sono state irrigidite.

L’arresto del governatore Rimsevics
Le cose si sono complicate con l’arresto del governatore della Banca centrale lettone, Ilmars Rimsevics, 52 anni, che siedeva anche - proprio perché alla guida dell’autorità monetaria di Riga - nel consiglio direttivo della Banca centrale europea. L’iniziativa è stata presa dall’autorità anticorruzione del paese. Rimsevics, sulle quali crescono le pressioni del primo ministro Maris Kucinskis e della ministra delle Finanze Dana Reiznice-Ozola perché si dimetta. Il governatore respinge le accuse e giudica il suo arresto «illegittimo».

“Nel 2014 il sistema bancario lettone è stato coinvolto in un’ampia inchiesta su operazioni di riciclaggio di denaro che coinvolgevano Russia e altri Paesi ex-comunisti”

 

L’avvocato di Rimsevics, Saulvedis Varpins, ha spiegato all’agenzia di stampa Leta che Rimsevics non ha ancora ricevuto accuse formali e che è stato interrogato su vicende di alcuni anni fa. Non ci sarebbe alcun legame, però, con la vicenda della Ablv: Jekabs Straume, capo dell’Autorità anticorruzione ha spiegato che «al momento» le vicende sono slegate tra loro. «La procedura criminale riguarda la richiesta di una tangente di non meno di 100mila euro» da parte di Rimsevics. Non è chiaro se la vicenda rientri nell’inchiesta su un giro di tangenti pagate nel 2016 e 2017 dalla Norvik Banka di proprietà dell’uomo d’affari russo Grigory Guselnikov che ha denunciato le irregolarità dell’azienda di credito dopo l’acquisto.

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