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Budget Ue all’esame dei Ventisette, priortà a crescita e…

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oggi vertice informale

Budget Ue all’esame dei Ventisette, priortà a crescita e sicurezza

Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker
Il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker

È un primo passaggio ma cruciale quello che i Ventisette avranno oggi in un vertice informale dei capi di stato e di governo dell’Unione dedicato al difficile negoziato sul futuro bilancio comunitario. Nei giorni scorsi hanno preso posizione la Commissione europea e la Germania, oltre che altri paesi membri. Ieri è toccato al presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che tra le altre cose ha esortato una chiusura delle trattative entro le prossime elezioni europee della primavera del 2019.

Nel summit di oggi qui a Bruxelles, i Ventisette saranno chiamati a scambiarsi le prime idee, in vista della presentazione il prossimo 2 maggio di un progetto di bilancio 2021-2027 per mano dell’esecutivo comunitario (si veda Il Sole 24 Ore del 15 febbraio). Sul tavolo un controverso aumento del budget, attualmente pari a circa l’1% del prodotto interno lordo. A grandi linee, secondo il resoconto di un diplomatico nazionale, vi sono tre grandi gruppi di paesi.

Tre gruppi di Paesi
Il primo gruppo comprende i paesi dell’Est che molto beneficiano del denaro comunitario e che vogliono continuare su questa strada. Il secondo gruppo è quello dei paesi nordici, che vogliono ridurre il budget. Infine, il terzo gruppo guarda con cauto interesse a un aumento limitato del bilancio comunitario; tra questi ultimi la Francia e la Germania (si veda Il Sole 24 Ore di ieri). Dal canto suo, l’Italia crede che prima di valutare l’ammontare sia necessario mettersi d’accordo sugli obiettivi.

Proprio degli obiettivi ha parlato ieri il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, incontrando un gruppo di giornali europei, tra cui Il Sole 24 Ore. In questa circostanza, l’ex commissario ha spiegato che agli occhi dell’assemblea il prossimo bilancio comunitario deve avere tre priorità: la disoccupazione giovanile e la crescita; la sicurezza all’interno e all’esterno dell’Unione; e l’emergenza immigrazione. «Il testo finale dovrebbe essere approvato dal Parlamento prima del prossimo voto europeo», ha precisato.

L’auspicio di Antonio Tajani
Secondo Antonio Tajani, il bilancio comunitario deve essere uno strumento politico, che risponda alle esigenze e alle aspettative dei cittadini europei. «L’Europa deve finalmente essere meno burocratica e più politica», ha sottolineato l’uomo politico, che ha colto l’occasione per ribadire come egli non sia candidato alle prossime elezioni del 4 marzo, nonostante voci lo diano in realtà in prima fila nel guidare un eventuale governo di centro-destra dopo la consultazione elettorale.

A proposito dell’Italia il presidente del Parlamento europeo ha voluto spiegare che «un’Europa in cui solo Germania e Francia hanno la guida sarebbe un grande errore. Abbiamo bisogno anche di altri paesi, come l’Italia e la Spagna, perché altrimenti sarebbe impossibile raggiungere obiettivi ambiziosi». Ha aggiunto che l’Italia ha bisogno di mostrare a Bruxelles «lo stesso impegno della Germania». In questo senso, «un buon esempio è quanto si sta facendo nella cooperazione della difesa».

L’uomo politico ha poi ribadito una sua vecchia idea: il mandato della Banca centrale europea, che dovrebbe nel lungo termine essere modificato perché dia spazio alla crescita economica, oltre che alla stabilità dei prezzi. Infine, tornando al bilancio in discussione oggi, Antonio Tajani non ha voluto esprimersi direttamente sulla possibilità di condizionare l’uso di fondi al rispetto dello stato di diritto, come proposto da Berlino; ma ha sottolineato che tutti i paesi membri devono rispettare le regole europee.

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