Sale la tensione sulla Siria e si avvicina l’opzione militare Usa-Gran Bretagna-Francia contro il regime del presidente-dittatore Assad, che secondo molte testimonianze si è reso responsabile negli ultimi giorni di diversi attacchi con armi chimiche, il più atroce a Duma, nel Goutha zona che era ancora in mano ai ribelli. Diversi i segnali in queste ore.
Nella notte Eurocontrol ed Agenzia europea per la sicurezza aerea (Easa) hanno diramato un'allerta di 72 ore sulle rotte aeree del Mediterraneo orientale. L'allarme riguarda «il possibile lancio di raid aerei con missili aria-terra e/o cruise entro le prossime 72 ore». E va tenuta anche presente «la possibilità di un'interruzione intermittente delle apparecchiature di radionavigazione» afferma l'Easa. Un portavoce di Air France ha detto che la compagnia ha cambiato alcune rotte incluse quelle per Beirut e Tel Aviv, la low cost easyJet ha annunciato che potrebbe ridefinire la rotta dei voli da Tel Aviv. In nottata un jet americano ha sorvolato il confine Siria-Iraq.
Russia vows to shoot down any and all missiles fired at Syria. Get ready Russia, because they will be coming, nice… https://twitter.com/i/web/status/984022625440747520
– Donald J. Trump(realDonaldTrump)
L’indizio è da poco diventato una prova. Con un abbastanza incredibile tweet di Trump con cui ribatte alla Russia che aveva ore prima minacciato: qualsiasi missile contro la Siria verrà abbattuto. Nella mattina americana, Trump risponde ai russi con il post su Twitter qui alto: «La Russia promette di abbattere tutti i missili lanciati contro la Siria. Preparati Russia, perché i missili torneranno, carini, nuovi e “intelligenti!”. Non dovreste essere partner di un Animale assassino che uccide con il gas il suo popolo (Assad ndr) e se ne compiace». L’allusione al ritorno dei missili è riferita al fatto che l’anno scorso di questi tempi, Trump ordinò il primo raid della sua presidenza dopo il massacro con armi chimiche del 4 aprile 2017.
Il Pentagono, poche ore dopo il tweet del presidente Trump ha detto ufficialmente attraverso il portavoce Eric Pahon, di non voler fare «commenti circa future operazioni militari». Pahon ha anche aggiunto, sostanzialmente, rivolgendosi ai giornalisti, di rivolgersi alla Casa Bianca per l’interpretazione dei tweet di Trump, ma che «come sottolineato dal Presidente l’8 aprile, l’attacco del regime siriano con armi chimiche contro civili innocenti è stato orribile e richiede una risposta immediata da parte della comunità internazionale».
Altro segnale: il Wall Street Journal scrive oggi sul suo sito che l’amministrazione Trump sta lavorando per ottenere un sostegno internazionale per un raid contro il regime del presidente siriano Bashar al-Assad. Trump vuole che si traduca in alleanza l’appoggio iniziale manifestato da Francia, Regno Unito, Arabia Saudita.
Dalla Russia minacce diplomatiche e militari
Deputati russi annunciano che incontreranno Assad ore dopo che l’ambasciatore di Putin in Libano, Alexander Zasypkin, proclamava: qualsiasi missile americano lanciato in Siria sarà abbattuto, questa la sua lettura della dichiarazione di Putin e del suo capo di gabinetto, ad al Manar, tv di Hezbollah, alleato storico dell’Iran, quindi di Assad, quindi della Russia.
Mosca manda altri segnali: la marina militare russa, riporta Interfax, effettuerà
esercitazioni belliche nei pressi delle acque territoriali siriane oggi e domani (11 e 12 aprile), dal 17 al 19 aprile e dal 25 al 26 aprile. La zona interessata alle esercitazioni verrà chiusa. Secondo Interfax, sono 15 i vascelli russi coinvolti,
tra cui le fregate Grigorovich ed Essen, dotate di missili da crociera Kalibr, e sottomarini.
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La battaglia Onu
All’Onu, ieri sera, la Russia ha posto il veto alla bozza di risoluzione degli Stati Uniti per istituire un nuovo meccanismo d'inchiesta indipendente sull'uso delle armi chimiche in Siria. Il documento ha ottenuto 12 sì, 2 no (tra cui il veto di Mosca) e un'astensione (la Cina). «Questo è un giorno triste per il Consiglio di Sicurezza, per il regime di non proliferazione e soprattutto per la popolazione di Duma» ha commentato l'ambasciatrice britannica al Palazzo di Vetro, Karen Pierce.
Soprattutto l’inviato russo Onu ha avvertito, ma sarebbe meglio dire minacciato, gli Stati Uniti dal non intraprendere «un’avventura militare illegittima».
Gli americani non sembrano intimiditi. «La Russia ha scelto ancora una volta il regime di Assad invece dell'unità del Consiglio di Sicurezza, e ha distrutto la credibilità dell'organo Onu» ha detto l'ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Nikki Haley, ricordando che il veto di Mosca è il sesto su una risoluzione che riguarda l'uso di armi chimiche in Siria (e il 12esimo in generale, dall'inizio del conflitto).
Trump e May: «Tutte le opzioni sono sul tavolo»
In una dichiarazione congiunta Donald Trump e Theresa May hanno «condannato il feroce disprezzo del presidente Assad per la vita umana» e «hanno concordato di non consentire che continui l'uso di armi chimiche» rende noto la Casa Bianca riferendo di una telefonata fra il presidente Usa e il primo ministro britannico dopo il presunto attacco chimico a Duma.
«Il presidente è stato chiaro - ha detto la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders -. Stiamo lavorando con i nostri partner e alleati e il nostro team per la sicurezza nazionale per esaminare tutte le opzioni».
Vertice all’Eliseo
Nelle ultime ore il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato che eventuali raid degli aerei francesi avrebbero come obiettivo le “capacità chimiche” del regime siriano. Macron ha parlato all'Eliseo al fianco del principe saudita Mohammed bin Salman al termine del loro incontro sulla crisi siriana. Il quale ha dal canto suo ha affermato che il suo paese potrebbe partecipare ad eventuali raid contro il regime di Damasco dopo il presunto attacco chimico di sabato. “Se la nostra alleanza con i nostri partner lo esige - ha detto Salman in risposta alla domanda di un giornalista - risponderemo presente”.
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