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Reddito di cittadinanza, la Finlandia fa retromarcia: «Meglio…

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dopo un anno di sperimentazione

Reddito di cittadinanza, la Finlandia fa retromarcia: «Meglio l’universal credit»

Mentre in Italia è ancora sul tavolo della politica l'introduzione di una qualche forma di reddito di cittadinanza - cavallo di battaglia del M5s - altrove c'è chi ha già archiviato l'idea, dopo aver provato a metterla in pratica. Aveva destato molta curiosità a livello internazionale il progetto pilota lanciato dalla Finlandia nel 2017. Un piano biennale che alla sua scadenza a fine 2018 non sarà rinnovato. Ancora non sono chiari i motivi tecnici - un rapporto ufficiale sul progetto non sarà pubblicato prima dell'anno prossimo - ma il governo finlandese si è già detto intenzionato a esplorare al suo posto altre forme di welfare.

Il ministro delle finanze Petteri Orpo, sui media locali, ha parlato in particolare di introdurre un «universal credit» analogo a quello impiegato in Gran Bretagna: un meccanismo che unifica, semplificandoli, tutta una serie di sostegni e bonus fiscali. Il progetto pilota di reddito di cittadinanza, si legge su Business Insider, vede coinvolti 2.000 finlandesi senza lavoro che ricevono circa 690 dollari al mese al posto dei sussidi di disoccupazione, senza alcun vincolo. Anche se trovassero un impiego, manterrebbero comunque l'assegno. I partecipanti, di età compresa tra 25 e 58 anni, sono stati selezionati dall'istituto di previdenza sociale finlandese, la Kela.

“Il progetto pilota di reddito di cittadinanza vede coinvolti 2.000 finlandesi senza lavoro che ricevono circa 690 dollari al mese al posto dei sussidi di disoccupazione, senza alcun vincolo”

 

Il piano iniziale era espandere l'esperimento, a inizio 2018, e coinvolgere anche chi già ha un lavoro. Questo però non è successo. Per la delusione dei ricercatori della Kela, che avrebbero voluto studiare l'impatto sociale di un reddito di cittadinanza universale, sistema in cui una somma di denaro è destinata a tutti, per il semplice fatto di essere vivi.

Un'idea che negli ultimi tempi ha visto un sostegno crescente da figure di spicco della Silicon Valley, come il patron di Tesla e SpaceX Elon Musk o il cofondatore di Facebook Chris Hughes. Imprenditori preoccupati dagli sconvolgimenti per lavoratori e consumatori derivanti dall'avvento della robotica, che peraltro loro stessi stanno in buona parte favorendo. Molti partecipanti al progetto finlandese hanno riferito di un calo nei livelli di stress dopo l'inizio dei pagamenti ma i ricercatori denunciano che la durata troppo breve del programma impedirà loro di trarre conclusioni definitive sui suoi effetti.

L'idea di un reddito di cittadinanza godeva del sostegno del 70% dei finlandesi, secondo un sondaggio riportato da Fortune. Numero che tuttavia è crollato al 35% quando agli intervistati è stato spiegato che le tasse già altissime del Paese dovrebbero aumentare per coprire il costo del programma.

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