Due agenzie giornalistiche iraniane, Tasnim e Mehr, riportate dalla
tv panaraba al Maydin, vicina alla Repubblica islamica, hanno smentito la notizia che nella notte tra domenica e lunedì attacchi missilistici israeliani abbiano colpito postazioni militari nel nord della Siria. L'agenzia Tasnim, afferma infatti che gli attacchi missilistici «non hanno colpito la base iraniana vicino ad Aleppo», a differenza di quanto riferito in precedenza da altri media, anche iraniani, tra cui l’agenzia Isna. Al Mayadin cita anche l'agenzia Mehr, secondo cui «nessuna base dove sono presenti consiglieri iraniani in Siria è stata colpita».
In precedenza, infatti, l’agenzia iraniana Isna aveva riportato, citando fonti straniere, che almeno 40 persone sarebbero morte e altre 60 sarebbero rimaste ferite in seguito ad attacchi missilistici a postazioni militari nel nord della Siria. L’agenzia aveva sottolineato che tra le vittime ci sarebbero stati anche 18 iraniani. I missili avrebbero colpito basi militari ad Hama e ad Aleppo. Secondo i media ufficiali siriani gli attacchi sarebbero partiti da basi britanniche e statunitensi nel nord della Giordania e durante le operazioni sono stati lanciati 9 missili balistici. «La Siria sta venendo esposta a una nuova aggressione, con basi militari colpite nelle aree di Hama e Aleppo» avevano dichiarato fonti dell’esercito siriano. In precedenza Israele aveva preso di mira avanposti militari siriani sostenuti dall’Iran, bersagliando convogli del gruppo sciita libanese Hezbollah.
L’opposizione: colpito un centro di reclutamento di Assad
Fonti dell’opposizione hanno dichiarato che uno dei bersagli sarebbe stato il centro militare Brigade 47, noto come un luogo di reclutamento per miliziani sciiti che combattono a fianco delle forze di Assad. Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu aveva dichiarato a inizio mese che il suo paese avrebbe continuato a «muoversi contro l’Iran in Siria». In precedenza, il quotidiano statunitense New York Times aveva riportato che Israele ha attaccato una base aerea siriana utilizzata da Tehran. Israele sostiene che l’Iran sta espandendo la sua influenza su un perimetro che va dai confini iracheni a quelli del Libano.
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