Archiviato lo storico incontro tra i leader delle due Coree arriva a Pechino la prima delegazione economica di alto livello dell'era Trump guidata dal segretario di Stato al Tesoro Usa Steve Mnuchin. Obiettivo della due giorni di incontri: riattivare il Comprehensive dialogue siglato un anno fa da Trump e Xi nella capitale cinese, un processo che, nel frattempo, si è arricchito di una serie di dossier. In un twitter il presidente Usa Donal Trump si dice ottimista sui potenziali risultati della delegazione in terra cinese, i cinesi, dal canto loro, fanno sapere di non voler essere “terrorizzati” dalla strategia americana.
Le due delegazioni top affronteranno i seguenti temi: la minaccia di imporre 150 miliardi di dazi all'import su prodotti made in China a seguito del rapporto Lighthizer sulle presunte violazioni dell'IP da parte di Pechino, le insidie del piano Made in China 2025, l'overcapacity cinese soprattutto nell'acciaio, il rischio di sottrarre tecnologia attraverso il sistema delle acquisizioni o delle joint venture nonché il tema delle barriere non commerciali, tra le quali rientra anche lo squilibrio delle tariffe all'import su certi prodotti come le auto: la Cina ha promesso di dimezzare il 25% all'import di auto di lusso, ma gli amerciani sottolinenano come la tariffa in Amercia già ora sia al 2,5 per cento.
Infine c'è il tema della bilancia commerciale, seguita da una new entry: l'accusa di manipolazione delle quotazioni dello yuan. La delegazione svolgerà i lavori mentre in parallelo, in Corea del Nord, il ministro degli Esteri Wang Qishan sta negoziando le nuove condizioni dei rapporti bilaterali alla luce del nuovo rapporto tra le due Coree.
© Riproduzione riservata