Aumento del salario minimo e dell'imposta patrimoniale: il governo socialista spagnolo ha raggiunto giovedì un accordo di
principio con il suo principale alleato Podemos su un bilancio 2019 anti-austerity. Un accordo tra socialisti e sinistra radicale
che sarà presentato a Bruxelles la prossima settimana. «È urgente invertire il percorso dalle cicatrici di austerità» hanno
scritto nell'introduzione al loro accordo Podemos e il governo di Pedro Sanchez, salito al potere a giugno dopo la mozione
di censura al governo conservatore di Mariano Rajoy.
Più tasse per i redditi alti
L'accordo di bilancio - che deve però passare dal Parlamento dove Psoe e Podemos non hanno la maggioranza - prevede un aumento
del 22,3% del salario minimo mensile a 900 euro (da 735,90 euro), o 164 euro in più al mese. Una misura che costerà 340 milioni
di euro allo Stato, secondo il testo pubblicato. Il governo e Podemos hanno confermato la loro volontà di indicizzare le pensioni
all'inflazione, con un costo per 704 milioni. Podemos e il governo vogliono anche aumentare di due punti le tasse per i contribuenti
che guadagnano più di 130.000 euro all’anno e di quattro punti per le persone che guadagnano più di 300.000 euro. Attualmente
l’aliquota marginale si applica ai redditi superiori ai 60mila euro ed è fissata al 45 per cento. Previsto infine l’aumento
dell'1% dell'imposta sui patrimoni superiori ai 10 milioni di euro.
Norme per calmierare i prezzi degli affitti
I socialisti accolgono inoltre delle grandi richieste di Podemos in materia di casa: i consigli comunali possono «temporaneamente
ed eccezionalmente» regolare i prezzi di affitto nelle aree urbane “stressate” quando c'è stato un «aumento abusivo» degli
affitti «che impedisce ai suoi abitanti di accedere e godere di alloggi a un prezzo ragionevole». Il prezzo dell'affitto è
aumentato negli ultimi cinque anni del 47% a Barcellona e del 38% a Madrid, le due principali città che Podemos e i suoi alleati
governano.
La modifica della legge sulle locazioni urbane estenderà i contratti di locazione dagli attuali tre anni a cinque anni per
le case di proprietà di persone fisiche e da 3 a 7 anni nel caso delle abitazioni di proprietà delle persone giuridiche.
Riforma del lavoro
Tra gli impegni presi c'è l'abrogazione «prima della fine del 2018» degli «aspetti più dannosi della riforma del lavoro del
2012», in particolare nell'ambito della contrattazione collettiva. L'intenzione di Sánchez e Iglesias è di approvare «in via
prioritaria e urgente» una nuova regolamentazione del lavoro che favorisca la contrattazione collettiva.
A caccia di una maggioranza in Parlamento
L'esecutivo minoritario di Sanchez, con soli 84 deputati alla Camera bassa, con gli appoggi di Podemos somma 151 dei 350 voti
del Parlamento, insufficienti per ottenere la maggioranza sul documento contabile, che dovrà essere presentato entro lunedì
prossimo a Bruxelles. Popolari e Ciudadanos, che insieme contano su 166 seggi, hanno già dichiarato che voteranno contro la
proposta di bilancio. Ma fonti socialiste non escludono di poter arrivare a un'intesa con i partiti nazionalisti baschi e
catalani per raggiungere l'obiettivo, che consentirebbe di arrivare a fine legislatura nel 2020. Non sarà facile: Joaquim
Torra, presidente del governo catalano, ha detto che le formazioni indipendentiste voteranno a favore solo se il governo si
impegnaerà a indire un referendum sull’indipendenza della Catalogna.
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