“Una svolta storica che consentira' di rafforzare commerci e investimenti”: la frase ha fatto da ritornello alla trentesima assemblea annuale dell'Italy-Japan Business Group che si e' svolta a Napoli, in riferimento agli effetti che dovrebbe produrre l'Economic Partnership Agreement (Epa), il patto di libero scambio concluso tra Unione Europea e Giappone in via di ratifica da parte del Parlamento europeo.
Sul trentesimo compleanno del forum bilaterale degli imprenditori dei due Paesi aleggiava il senso di un cambiamento storico anche in riferimento alla “biografia” dell'organizzazione: l'IJBg nacque nel 1989 su iniziativa di Umberto Agnelli, come camera di compensazione e dialogo permanente con il mondo giapponese, ai tempi in cui la Fiat era in prima linea del favorire il prolungamento delle quote numeriche all'import di auto made in Japan. Erano tempi di aspri contrasti commerciali nel mondo, come e' tornato ad accadere ora, con la differenza che alla fine degli anni Ottanta era il Giappone e non la Cina a esser sospettato di tendenze egemoniche e pratiche scorrette anticompetitive. Molta acqua e' passata sotto i ponti: oggi si plaude al fatto che le auto giapponesi in futuro entreranno a dazio zero. In cambio, il Sol Levante si e' impegnato a eliminare molte tariffe (specialmente nel settore agroalimentare) e a ridurre parecchi ostacoli non tariffari al business straniero. L'Epa si accompagna inoltre a uno “Strategic Partnership Agreement” che avvicina Giappone ed Europa dal punto di vista politico.
COMMERCIO E INVESTIMENTI. L'assemblea di Napoli ha visto il debutto del nuovo co-presidente dell'IJBG, Tamotsu Saito, chairman del colosso dell'industria e delle infrastrutture IHI, che a margine dei lavori ha confermato l'interesse del gruppo a partecipare al salvataggio di Astaldi (mesi fa aveva raggiunto l'accordo per acquisirne il 18%, ma l'intesa era stata superata dagli avvenimenti che hanno fatto precipitare la crisi della societa' italiana). L'Epa, creando un contesto piu' favorevole al business, dovrebbe anche favorire una ripresa degli investimenti diretti. L'M&A sta gia' dando segnali di risveglio. Ad esempio, da un lato Luxottica di recente ha fatto shopping nel distretto giapponese dell'occhialeria di Fukui, famoso per la qualita' delle soluzioni per montature, dall'altro viene dato per imminente l'acquisto di Magneti Marelli da parte di Calsonic Kansei (societa' molto giapponese, anche se e' uscita dall'orbita Nissan in quanto conquistata dal fondo di private equity americano Kkr). E' stato poi fatto il punto sull'atteggiamento degli investitori giapponesi di fronte alle turbolenze attuali sul debito italiano. Il responsabile di Nomura in Italia, Takeshi Imatoki, ha indicato che c'e' ancora interesse da parte di varie istituzioni giapponesi per le opportunita' offerte dal rialzo dei rendimenti (specie sui bond a scadenze ravvicinate), ma ha avvertito che, se lo spread superasse quota 400, gli acquisti di titoli di stato italiani diventerebbero molto piu' difficili.
IL PREMIO “UMBERTO AGNELLI”. In chiusura dei lavori, il presidente della Fondazione Italia-Giappone Umberto Vattani ha consegnato il premio giornalistico “Umberto Agnelli” al giornalista di Askanews Antonio Moscatello, autore del libro “Megumi, storie di rapimenti e spie della Corea del Nord” (sulla vicenda-simbolo dei rapimenti di cittadini giapponesi effettuati dai servizi segreti nordcoreani negli anni ‘70 e '80: questione che pesa ancora sui difficili rapporti tra i due Paesi). E' stato anche presentato il nuovissimo Master Executive di primo livello “Global Business Japan” presso la Challenge School dell'Università Ca' Foscari Venezia: un corso, in partenza a dicembre 2018, che unisce l'apprendimento del giapponese commerciale allo sviluppo di competenze manageriali specifiche per lo svolgimento di attività cross-border di impresa da e con il Giappone.
In serata il co-presidente dell'IJBG, Mauro Moretti, ha portato i delegati a visitare il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa: grande stupore dei giapponesi di fronte al primo esemplare di locomotiva italiana (quella della Napoli-Portici), risalente a quella che per loro era ancora epoca Edo (in cui lo shogunato ostacolava trasporti e comunicazioni interne e vietava ogni contatto con il mondo esterno). L'assemblea era stata preceduta dal conferimento della laurea honoris causa in Letterature e culture comparate a Dacia Maraini da parte dell'Universita' “l'Orientale” di Napoli.
UN PREMIO A RENZO PIANO. Oggi a Roma si tiene la cerimonia di conferimento dell'onorificenza del governo giapponese “Ordine del Sol Levante, Raggi in oro con nastro” a Renzo Piano, concessa il 29 aprile scorso “per i meriti acquisiti nell'ambito dello sviluppo dell'architettura in Giappone e della reciproca comprensione tra i due Paesi attraverso l'architettura”. In Giappone, attraverso opere quali il Terminal dell'Aeroporto Internazionale del Kansai (attuale edificio del Terminal 1), il ponte di Ushibuka nella Prefettura di Kumamoto, o la Maison Hermes nel quartiere di Ginza, a Tokyo, Piano ha fornito molteplici ispirazioni per la coesistenza di qualità creativa e tecniche antisismiche e di isolamento sismico. Inoltre - continua la motivazione del riconoscimento - visitando il Giappone ha soffermato la propria attenzione sulla cerimonia di ricostruzione periodica del Santuario di Ise, “shinkinen sengu”, rimanendo profondamente colpito dalle modalità di trasmissione delle tecniche artigianali alle giovani generazioni e istituendo, una volta tornato in Italia, la “Fondazione Renzo Piano” quale luogo di formazione dei nuovi talenti. Ha così profuso il suo impegno nell'istruzione dei giovani, accogliendo nuove leve dell'architettura da tutti il mondo, compreso il Giappone.
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