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May nomina i nuovi ministri Brexit e Lavoro ma tiene per sé i negoziati

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la crisi per il divorzio dalla ue

May nomina i nuovi ministri Brexit e Lavoro ma tiene per sé i negoziati

  • – di Redazione Online
Il numero 10 di Downing Street
Il numero 10 di Downing Street

Theresa May non si perde d’animo, si è capito ieri. Dopo aver perso meno di 24 ore fa due ministri e due sottosegretari - fra loro il ministro per la Brexit, Dominic Raab che aveva negoziato l’accordo che poi ha disconosciuto dimettendosi -, ha già nuovi nomi per rimpiazzarli. Ecco dunque che il successore di Rabb al ministero Brexit è Stephen Barclay, 46 anni, sottosegretario alla Sanità, sostenitore del Leave non una figura di primo piano con un passato come direttore della Barclays Bank. Caratteristica di Barclay è che è un ultralealista, non si è mai ribellato al governo quindi la signora May sembra stavolta andare sul sicuro. Barclay è il terzo ministro di Brexit dopo Davis e Raab.

Per Barclay si tratta indubbiamente di una promozione visto che è figura poco conosciuta ma il neo ministro non avrà comunque gli stessi poteri dei predecessori, non condurrà i colloqui con l’Unione europea che invece saranno esclusiva prerogativa della premier Theresa May.

Torna al governo Amber Rudd come neoministro del Lavoro, in sostituzione della dimissionaria Esther McVey, l’altra uscita di scena in polemica con l'accordo sulla Brexit. Al contrario di Barclay, Rudd è una Remainer cioè voleva rimanere nella Unione europea ma è anche considerata fedele alla primo ministro. L’annuncio arriva da Downing Street, e si completa così il minirimpasto. Rudd è stata ministro dell’Interno e per le si tratta di un rotrno al governo.

Bufera sulla Brexit, governo May in pezzi

Michael Gove che doveva prendere il posto di Raab e diventare quindi ministro Brexit rimane invece al suo posto come ministro dell’Ambiente dopo aver minacciato di lasciare il governo.

Più di 20 deputati conservatori - calcola Bloomberg - sono venuti allo scoperto come firmatari di una mozione di sfiducia della premier May ma ce ne vogliono almeno 48.

La sterlina guadagna l’0.8% sul dollaro dopo aver perso ieri il 2 per cento.

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