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Facebook, nuova falla: condivise le foto di 6,8 milioni di utenti

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Facebook, nuova falla: condivise le foto di 6,8 milioni di utenti

Mark Zuckerberg il giorno dell’audizione al Senato americano dopo Cambridge Analytica  - JIM WATSON / AFP
Mark Zuckerberg il giorno dell’audizione al Senato americano dopo Cambridge Analytica - JIM WATSON / AFP

L’anno orribile di Facebook non è chiuso. Non ancora. Un nuovo bug, un altro scandalo legato alla privacy degli utenti, è appena scoppiato. E ancora una volta riguarda l’interazione del social network con App di terze parti. Stavolta il sistema si è inceppato sulle foto, esponendo circa 7 milioni di utenti in tutto il mondo (6,8 per la precisione) ad una falla abbastanza importante. In sostanza, secondo quanto riferito dalla stessa azienda californiana in un post ufficiale, le foto (anche quelle non pubblicate) di questi utenti sono state condivise con 876 sviluppatori, a causa di un bug delle API che ha interessato 1.500 applicazioni.

L’ennesimo colpo alla privacy
Un nuovo colpo alla tenuta della piattaforma, dunque, dopo quelli degli ultimi mesi. «Il nostro team– è scritto nella nota ufficiale di Facebook - ha scoperto un bug delle API che potrebbe aver colpito le persone che hanno utilizzato il Facebook Login, concedendo il permesso alle applicazioni di terze parti di accedere alle loro foto. Abbiamo risolto il problema ma, a causa di questo bug, alcune applicazioni di terze parti potrebbero aver avuto accesso a un insieme di foto più ampio del solito per 12 giorni, dal 13 al 25 settembre 2018». Insieme di foto più ampio del solito significa che queste App, potenzialmente, hanno avuto accesso alle foto che gli utenti caricano su Facebook senza mai renderle pubbliche (magari perché ci hanno ripensato). «Quando qualcuno autorizza un’applicazione ad accedere alle proprie foto su Facebook, di solito concediamo all’app solo l’accesso alle foto che le persone condividono sulla loro linea temporale. – prosegue la nota di Facebook - In questo caso, il bug potenzialmente dava agli sviluppatori l’accesso ad altre foto, come quelle condivise sul Marketplace o su Facebook Stories. Il bug ha avuto un impatto anche sulle foto che le persone hanno caricato su Facebook ma poi hanno scelto di non pubblicare».

Facebook: Zuckerberg fa 'mea culpa'

Chi è stato colpito verrà avvisato da Facebook: «Invieremo una notifica alle persone potenzialmente colpite da questo bug tramite. La notifica li indirizzerà a un link di un Centro di assistenza dove saranno in grado di vedere se hanno usato applicazioni che sono state colpite dal bug».

2018: l’anno nero di Facebook
Questo caso è solo l’ultimo di una brutta serie che sta facendo di questo 2018 l’anno nero di Facebook. Il tutto è iniziato a primavera, con la storiaccia - ancora aperta - di Cambridge Analytica. Un caso internazionale che ha riacceso i riflettori su Russiagate e fake news, e che ha costretto Zuckerberg a comparire davanti al senato americano (mentre lo stesso Ceo ha disertato – qualche giorno fa – l’audizione davanti al parlamento britannico). A fine settembre, poi, il caso della violazione di 50 milioni di account, per una falla nella modalità “visualizza come” (quella che consente di vedere il proprio profilo come appare agli altri). Oggi un altro annuncio abbastanza imbarazzante. Una situazione che lascia spazio a molti dubbi: i ripetuti bug di Facebook appartengono veramente solo al 2018? È solo una coincidenza che siano tutti emersi dopo l’entrata in vigore del Gdpr, che obbliga le aziende a rendere pubblico ogni data breach?

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