Mondo

Nissan-Renault, l’ex presidente Ghosn esce dal carcere

  • Abbonati
  • Accedi
TRIBUNALE DI TOKYO

Nissan-Renault, l’ex presidente Ghosn esce dal carcere

Dopo 108 giorni di carcere, Carlos Ghosn è uscito dal centro di detenzione a nord est di Tokyo, in seguito alla concessione a sorpresa, martedì, della libertà su cauzione. L'ex presidente della Nissan-Renault-Mitsubishi Motors ha pagato un miliardo di yen, l’equivalente di 7,8 milioni di euro, e sarà sottoposto ora a una serie di misure cautelative (videocamere) per garantire la sua continua sorveglianza. Gli è proibito di lasciare il Giappone.

Dopo due richieste respinte, questa volta il tribunale di Tokyo ha accolto la richiesta di scarcerazione e libertà provvisoria su cauzione avanzata dai legali di Ghosn, arrestato lo scorso 19 novembre. La procura ha immediatamente fatto ricorso, che però è stato respinto.

PER SAPERNE DI PIÙ / Nissan, Carlos Ghosn grida la sua innocenza: detenzione ingiustificata

Le accuse a Ghosn riguardano una sottostima dei suoi compensi nei report alle autorità finanziarie in un arco di otto anni, per un totale equivalente a oltre 80 milioni di dollari, e i vantaggi indebiti che avrebbe tratto dai rapporti con un uomo d'affari saudita in relazioni d'affari con Nissan.

Ghosn si dichiara innocente e vittima di un complotto orchestrato dal Ceo di Nissan, Hiroto Saikawa. Secondo alcuni analisti, Saikawa l'avrebbe “tradito” anche perché contrario ai piani strategici di una maggiore integrazione tra Nissan e Renault. Una preoccupazione che sarebbe condivisa nelle sfere governative giapponesi, cui non piace l'idea che Nissan e Mitsubishi Motors possano finire in mani straniere.

Il top manager aveva di recente cambiato i suoi legali, abbandonando l'ex procuratore Motonari Otsuru e affidandosi a un team più battagliero che include Junichiro Hironaka, un avvocato che è riuscito a ottenere rare assoluzioni di imputati in un sistema giudiziario in cui la percentuale di condanne sfiora la totalità dei processi. Hironaka non ha esitato a attaccare il sistema e a segnalare il caso all'organismo delle Nazioni Unite che tutela i diritti umani.

In effetti il caso Ghosn ha evidenziato che in Giappone i diritti di difesa, specie nella fase iniziale dei procedimenti penali, sono molto compressi e inferiori agli standard internazionali. Ora il caso Ghosn sta per entrare nella fase pre-processuale, in cui accusa e difesa presenteranno formalmente le loro tesi alla Tokyo District Court. Ma occorreranno alcuni mesi prima che inizi la fase dibattimentale. L'altro alto dirigente di Nissan arrestato assieme a Ghosn, l'americano Greg Kelly, era stato scarcerato a Natale su cauzione di 70 milioni di yen.

© Riproduzione riservata