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guterres: «a rischio la conferenza onu»

Libia: il generale Haftar in marcia verso Tripoli, il governo decreta lo stato d’emergenza

Sale la tensione in Libia per l’avanzata dell’esercito del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica, in direzione della capitale Tripoli. Le forze fedeli al governo di Fayez al Sarraj sono state attaccate oggi dalle truppe di Haftar nei pressi della città di Alasaba, a circa cento chilometri dalla capitale libica, dopo che queste ultime avevano già preso il controllo della vicina città di Garian (dove le autorità della cirenaica hanno imposto subito un nuovo sindaco e un nuovo capo della polizia e dove comunque si registrano ancora scontri).

Il generale libico, riferisce l’emittente Al Jazeera, ha annunciato in un audio messaggio l'«operazione per la liberazione di Tripoli» e chiede ai miliziani e agli abitanti che la difendono di deporre le armi e di issare «bandiera bianca per garantirsi la sicurezza».

Haftar aveva lanciato nei giorni scorsi una «campagna per bonificare l’ovest del Paese dalla presenza di milizie criminali» e il Consiglio presidenziale, di cui è capo il premier Fayez Al Sarraj aveva emesso ieri una dichiarazione per denunciare gli ordini impartiti da Haftar alle sue truppe di avanzare verso Tripoli definendoli «annunci provocatori», tra l’altro perché esortano a «liberare la capitale», come riporta il sito Libya Observer.

Per giunta, proprio in queste ore a Tripoli si trova il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres, che ha incontrato Sarraj in occasione della prossima Conferenza nazionale sulla Libia, prevista tra il 14 e il 16 aprile a Ghadames, nel sud-ovest del Paese, sotto l’egida delle Nazioni Unite. Vista la situazione, però, il segretario generale dell’Onu ha dovuto subito precisare che «non ci può essere una conferenza nazionale in queste circostanze».

La situazione si fa ora dopo ora più delicata, tanto che il governo di Sarraj ha decretato lo stato di emergenza massima e ha richiamato tutte le unità di sicurezza per fare fronte a qualsiasi attentato alla sicurezza nella capitale
libica. Il capo dell’aviazione libica, Ali Boudeya, ha mobilitato gli aerei da combattimento con l’ordine preciso di fermare l’avanzata dell’esercito di Haftar.

Secondo Libya Observer (ostile al generale Haftar) anche le milizie di Misurata, «hanno tenuto oggi una riunione di emergenza» per concordare «una reazione unificata» alla dislocazione di truppe di Haftar nell’ovest del Paese. E Al Jazeera riferisce che alcune di queste milizie si sono già spostate in direzione di Tripoli, per far fronte all’avanzata dell’Esercito nazionale libico di Haftar.

La Conferenza nazionale sulla Libia, che avrebbe dovuto portare a un accordo per arrivare ad elezioni risolvendo la complessa situazione libica, che dura dalla caduta del colonnello Muammar Gheddafi nel 2011, sembra a questo punto molto a rischio. «Seguo con attenzione e preoccupazione l’evoluzione della situazione libica», comunica il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. «Ritengo che l’unica opzione davvero sostenibile sia quella che prevede un percorso “politico” condotto sotto la guida delle Nazioni Unite. Le opzioni militari, invece, tanto più se unilaterali, non offrono alcuna garanzia di realizzare soluzioni responsabili e durature. La stabilizzazione del Paese - conclude il premier italiano - rimane un obiettivo fondamentale».


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