NEW YORK - Il Congo Brazzaville è tra i maggiori produttori di petrolio in Africa. Dal 2014, in seguito alla forte diminuzione dei prezzi del greggio, l'economia è entrata in recessione. Il governo ha tagliato 1 miliardo di finanziamenti di spesa pubblica. Con difficoltà perfino, talvolta, a pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici. Medici, infermieri e insegnanti costretti a lavorare senza paga.
Il presidente eterno
Da una trentina d'anni – in due tranche, dal 1979 al 1992 e, con varie interruzioni, dal 1997 a oggi – la Repubblica del Congo
è guidata dal presidente eterno Denis Sassou-Nguesso. 76 anni, ex colonnello dell'esercito, ex marxista, tra i fondatori del
partito laburista congolese. La recessione nella Repubblica del Congo continua, con una ricchezza prodotta dal paese che dal
2014 è negativo di diversi punti percentuali all'anno, un debito che ha superato il 130% del Pil, il reddito pro capite in
calo di 6.800 dollari all'anno e una disoccupazione salita al 36% (2017, ultimi dati disponibili dal World Factbook Cia).
Il Fondo monetario internazionale ha disposto un piano di salvataggio per evitare il default del paese.
Il costo della corruzione
Il paese affoga nella corruzione e nel malgoverno. Da una decina d'anni, a più riprese, Sassou-Nguesso e la sua famiglia –
il presidente ha una trentina di figli con diverse mogli, molto costosi da mantenere dicono i congolesi – sono stati soggetti
a diverse inchieste per corruzione in Francia: le autorità giudiziarie hanno rintracciato beni immobili e prodotti di lusso
che la famiglia possiede nel paese transalpino per un valore stimato di oltre 60 milioni di euro. Soldi, come nella migliore
tradizione dei plutocrati africani, provenienti dalle finanze pubbliche e dai proventi delle royalty petrolifere.
Pied-à-terre nella Trump Tower
L'ultima vicenda degli affari privati con soldi pubblici portati avanti dalla famiglia del presidente congolese riguarda gli
Stati Uniti e una proprietà immobiliare di Donald Trump. La compravendita risale al 2014. Prima che Trump entrasse in politica.
Proprio nell'anno in cui il Congo è entrato in recessione a New York, secondo quanto rivelato da Global Witness, l'ultima
figlia del presidente congolese Claudia Sassou-Nguesso, che di mestiere fa il direttore della Comunicazione della presidenza,
in pratica la delfina del padre, ha acquistato attraverso un prestanome un pied-à-terre super lusso, vista Central Park, da
7 milioni di dollari. Pagati in contanti. Con la classica valigetta piena di banconote simbolo della corruzione africana post
coloniale.
Marmi rosa e piscina vista parco
L'appartamento della signora Sassou-Nguesso sarebbe il 32G nella Trump International Hotel & Tower, al numero 1 di Central
Park West: 164 metri quadri con i bagni in marmo rosa e le vetrate che dominano sul mare di alberi del parco. Un luxury condo
con spa, piscina, servizio in camera 24 su 24, a pochi passi da Columbus Circle e dal Lincoln Center, in una delle zone più
costose di New York. Grattacielo tutto marmi, finiture dorate e vetrate fumé nello stile un po' pacchiano e di ostentazione
che caratterizza le costruzioni immobiliari di Trump. Oltre al condominio per super ricchi il grattacielo al suo interno ha
un hotel a 5 stelle, con camere che vanno dai 500 ai 2mila dollari a notte, e un ristorante a due stelle Michelin.
Il prestanome portoghese
L'appartamento della Trump Tower è stato acquistato da José Veigà, un prestanome. Uomo d'affari portoghese già coinvolto in
varie inchieste su corruzione e riciclaggio di denaro in Portogallo, che in Congo rappresenta la società di costruzione e
di energia brasiliana Asperbras. Veigà avrebbe ottenuto i soldi per pagare il super appartamento della Trump Tower da una
società cipriota intestata a Claudia Sassou-Nguesso. I soldi, secondo i documenti di Global Witness, proverrebbero da fondi
del governo congolese. L'acquisto è avvenuto due anni prima che Trump diventasse presidente degli Stati Uniti. Tutti i proprietari
degli appartamenti del condominio pagano decine di migliaia di dollari l'anno in spese condominiali alla società immobiliare
del tycoon, la Trump Organization.
Gli affari con dittatori e mafiosi
La società di Trump non ha violato alcuna legge vendendo l'appartamento alla figlia del presidente congolese. Tuttavia due
anni dopo la conclusione della transazione immobiliare il Dipartimento del Tesoro ha reso obbligatoria la dichiarazione sulla
provenienza dei fondi nelle compravendite immobiliari super lusso di Manhattan e Miami, per evitare gli acquisti con denaro
riciclato di oligarchi russi, miliardari arabi e latino americani. La società immobiliare di Trump non ha badato troppo, almeno
fino a prima della presidenza, agli acquirenti dei suoi appartamenti. C'è una lunga lista di case di lusso vendute a super
ricchi dal passato ombroso come l'oligarca russo, in odor di mafia, David Bogatin o l'ex dittatore di Haiti Jean-Claude Duvalier,
i quali possedevano entrambi due appartamenti nella Trump Tower sulla Fifth Avenue.
Follow the money
Seguendo le transazioni finanziarie Global Witness ha scoperto che la società brasiliana Asperbras rappresentata in Congo
da Veigà, ha ricevuto negli scorsi anni contratti di appalto molto ingenti dal governo. Parte di questi soldi, secondo la
ong, sarebbero finiti nel conto bancario della società cipriota intestata, dal giugno 2013, alla figlia del presidente Sassou-Nguesso.
A gennaio 2014, da quanto risulta dai tabulati bancari, la società cipriota ha ricevuto circa 20 milioni di dollari, provenienti
dai soldi delle tasse pagate dai contribuenti della Repubblica del Congo, attraverso un contratto con il governo, stando alle
risultanze di un rapporto della polizia portoghese rivelato da Global Witness. Sei mesi dopo, dagli stessi conti della società
cipriota sono stati prelevati i 7 milioni di dollari in contanti per acquistare l'appartamento 32G della Trump Tower di Central
Park alla figlia del presidente.
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