New York - Netflix riporta una trimestrale con un fatturato e profitti migliori delle attese, ma offre una guidance prudente
che ha tenuto in scacco il titolo. Le azioni, che da gennaio hanno gia' guadagnato il 34%, sono scese inizialmente anche di
oltre il 4% e in seguito di un piu' moderato 1 per cento. Il leader dello streaming - oggi in procinto di essere sfidato da
un crescente numero di grandi concorrenti da Disney (con Disney+) a AT&T e a Apple - ha svelato utili saliti del 19% 344 milioni
di dollari nel primo trimestre del 2019, pari a 76 centesimi per azione contro i 57 centesimi attesi. Le revenue sono cresciute
del 22% a 4,52 miliardi rispetto ai 4,5 miliardi anticipati.
Sopra le attese sono ancora anche gli abbonati, aumentati del 16%, cioe' di 9,6 milioni, a un totale globale di 148,9 milioni, piu' dei 148,2 attesi. Negli Usa sono saliti di 1,74 milioni contro gli 1,61 pronosticati alla vigilia, una frenata tuttavia rispetto ai 2,3 aggiunti l'anno scorso. Su scala internazionale, diventato sempre piu' un cruciale motore di crescita, l'incremento e' stato del 31%, di 7,86 milioni di utenti, anziche' dei 7,31 milioni stimati.
Il cruccio sono state pero' le previsioni per il secondo trimestre: Netflix ha scelto di ridimensionare gli ottimismi. Si aspetta ora utili per azione pari a 55 centesimi e non agli 0,99 centesimi auspicati dagli analisti. E calcola di aggiungere 5 milioni di utenti paganti invece di 6,09 milioni. Ha tuttavia minimizzato l'impatto almeno immediato delle sfida portata dai nuovi e agguerriti concorrenti.
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“Non anticipano che questi nuovi ingressi abbiano un impatto materiale sulla nostra crescita perche' la transizione tra intrattenimento lineare e on demand e' di dimensioni enormi e per la differente natura della nostra offerta di contenuto”, ha indicato l'azienda. “Netflix soddisfa solo una piccola parte di questa domanda”, ha aggiunto sottolineando il potenziale che resta per il mercato.
Netflix ha riportato un cash flow negativo di 380 milioni rispetto ai 287 milioni dell'anno scorso e ha previsto che per l'intero 2019 questo dato negativo raggiungera' i 3,5 miliardi, piu' dei tre miliardi finora attesi. Il cambiamento e' stato attribuito a investimenti e riforme della struttura corporate.
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