Segnali misti dall'economia cinese con indicatori di crescita in rialzo e mosse repentine della Banca centrale a sostegno
dei mercati finanziari.
Pechino tira un respiro di sollievo e incassa nel primo trimestre del 2019 un rialzo del Pil pari al 6,4% annuo, certo al
livello più basso da dieci anni a questa parte, ma superiore alle attese e, soprattutto, utile a rintuzzare, tra l'altro,
gli effetti non solo psicologici dell'estenuante guerra dei dazi con gli Stati Uniti.
Cina e Usa sembrano ormai da settimane sul punto di trovare un accordo che chiuda la vertenza, ma l'Istituto nazionale di statistica ha rivelato un dato migliore dell'atteso 6,3% in un trimestre cruciale per l'economia cinese che impatta tra l'altro l'andamento anomalo del Capodanno cinese, una fase in cui l'economia va in letargo almeno per un mese. Il dato dell'Istituto è in linea con il 6,4% del periodo ottobre-dicembre 2018: in base ai dati ufficiali, il rialzo su base trimestrale è dell'1,4% e in leggera flessione sull'1,5% segnato nei tre mesi precedenti.
China GDP 1Q2019 grows faster than expected, industrial production is rising 8.5%Y (Jan-Febr: 5.3%), chart @FT… https://twitter.com/i/web/status/1118378790168748033
– ACEMAXX ANALYTICS(acemaxx)
La People's Bank of China, al contempo, ha iniettato 200 miliardi di yuan di liquidità pari a quasi 30 miliardi di dollari
(29,81) nel mercato aperto alle principali istituzioni finanziarie attraverso prestiti a medio termine a un anno a tasso invariato
pari al 3,30 per cento.
Prestiti del valore di 366,5 miliardi di yuan erano in scadenza proprio oggi e una mossa della Banca centrale era prevedibile.
Il sistema soffre di liquidità, specie alcuni settori dell'economia, altri 1.185 miliardi di yuan di prestiti dovrebbero maturare
nel secondo trimestre del 2019.
D'altro canto l'economia reale sta dimostrando di rispondere bene alla situazione. La produzione industriale in Cina è rimbalzata dell'8,5% annuo a marzo, battendo ampiamente le attese dei mercati di +5,9% e il +5,3% registrato a febbraio, fino a raggiungere la crescita più robusta dal +9% di luglio 2014.
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